Sbarco con il botto a Wall Street per Warner Music
- direzione167
- 5 giu 2022
- Tempo di lettura: 2 min

NEW YORK. I fan di Lizzo, Ed Sheeran e Cardi B possono ora capitalizzare sui loro idoli. La casa discografica Warner Music torna a Wall Street dopo un'initial public offering in cui ha venduto 77 milioni di azioni a 25 dollari l'una, raccogliendo 1,9 miliardi di dollari per una valutazione del gruppo a 12,8 miliardi. All'esordio al Nasdaq, con il ticker WMG, Warner Music è stata scambiata a 27 dollari per azione, in rialzo di oltre il 10%. La quotazione rappresenta il test più importante per l'industria musicale da quando Spotify è sbarcata in Borsa, e il suo esito sarà seguito con attenzione come barometro di come il settore si è evoluto ed è emerso dai giorni bui dei problemi della privacy. Eppure l'initial public offering è stata contrassegnata da diverse difficoltà: la quotazione doveva infatti avvenire inizialmente in febbraio ma a causa del coronavirus era stata posticipata. Nelle settimane del lockdown lo streaming di musica però è schizzato, restituendo fiducia a Warner Music sulla quotazione. Avviati i grandi lavori per il ritorno in Borsa è scoppiato poi il caso George Floyd, l'afroamericano morto a Minnea- polis sotto la custodia della polizia. Le proteste sulle strade degli Stati Uniti hanno spinto la casa discografica a rimandare di un giorno la fissazione del prezzo in modo da non esordire a Wall Street durante il Blackout Tuesday, che ha visto le star della musica e non solo cancellare tutti gli eventi per esprimere il proprio sostegno ai manifestanti e opporsi al razzismo. I fondi raccolti con la quotazione non andranno direttamente a Warner Music: confluiranno invece in un veicolo di investimento di Len Blavatnik, l'imprenditore nato in Ucraina, ma con cittadinanza americana e britannica, che ha acquistato Warner Music per 3,3 miliardi nel 2011, quando la musica dell'industria era in crisi e Spotify non forte negli Stati Uniti.
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