Scacco alla banda del Trullo: “Volevano fare guerra”
- direzione167
- 5 giu 2022
- Tempo di lettura: 2 min
ROMA/Operazione antidroga in zona Monteverde: sedici arresti

ROMA. Un gruppo attrezzato a "fare la guerra", pronto ad una espansione territoriale nel sempre più violento mercato della droga a Roma. Sono sedici gli arresti nella prima operazione antidroga del 2020 della Direzione distrettuale antimafia. Nuovi "protagonisti", dinamiche antiche e consolidate: i carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale hanno smantellato una organizzazione che era attiva in alcune piazze di spaccio della Capitale e il cui quartier generale era al Trullo, quadrante sud di Roma. Associazione per delinquere finalizzata al traffico ed allo spaccio di cocaina, hashish e marijuana, aggravata dall'uso di armi i reati contestati al gruppo che operava anche nei quartieri di Monteverde e Montespaccato ma era riuscita ad arrivare anche nell'area del comune di Pomezia. A capo dell'organizzazione c'era Daniele Ferri, 42 anni. Era lui che tirava le fila dell'attività di spaccio e poteva contare anche su una rete di contatti importanti. La "banda del Trullo" secondo quanto accertato dagli inquirenti aveva un giro d'affari per l'attività di narcotraffico che arrivava anche a mezzo milione di euro al mese. La base operativa era il salone di parrucchieri della madre di Ferri in via del Monte delle Capre al Trullo. Li avvenivano gli incontri e si pianificavano le "attività" anche nei confronti dei gruppi criminali rivali. In un dialogo intercettato, Ferri non utilizza giri di parole: "Facciamo una guerra, non c'è problema. Poi mettiamo i 'pischelli' a vendere la droga". Il gruppo, secondo quanto è emerso dalle indagini avviate nel 2017, aveva a disposizione un vero e proprio arsenale che utilizzava per minacciare i componenti delle altre organizzazioni e per impossessarsi di zone di spaccio. "Gli diamo una botta...due botte...sta andando a casa...lo lasciamo per terra...poi chiamo Nicola e diamo due botte al piede pure a Nicola". Afferma uno degli affiliati in una intercettazione citata dal gip nell'ordinanza di custodia cautelare annunciando la sua volontà di vendicarsi con un soggetto verso cui l'organizzazione vantava un credito di droga. Tra gli arrestati anche un appartenente alla polizia di Stato che forniva all'organizzazione supporto logistico e operativo, svolgendo anche il recupero crediti. L'indagine ha confermato come i nuovi gruppi criminali attivi a Roma facciano un suo spregiudicato della violenza. Un quadro con- fermato dal procuratore della Capitale, Michele Prestipino secondo cui i segnali "sono allarmanti" nelle dinamiche utilizzate dalle bande per la riscossione dei crediti legati alla droga. "Torture, violenze feroci - afferma Prestipino - fino ad arrivare al sequestro di persona emergono come una costante: una ferocia sostenuta dalla disponibilità di armi di gruppi organizzati che gestiscono le piazze di spaccio, con un giro d'affari milionari e una concorrenza agguerrita".
Comments