Scontro su Prosek al Pe, tempi lunghi per decisione
- direzione167
- 5 giu 2022
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Commissione risponde in plenaria. Riforma Dop-Igp in aprile

BRUXELLES, 17 FEB - Lo scontro sul Prosek, la menzione tradizionale per il vino che la Croazia vorrebbe veder riconosciuta e contestata dall'Italia, arriva in plenaria al Parlamento Europeo. Ma i tempi per una decisione Ue sulla domanda croata si annunciano in realtà piuttosto lunghi. Il tema potrebbe diventare uno degli elementi chiave per il legislatore europeo nella riforma del sistema Dop e Igp, attesa in aprile. Secondo quanto emerso dal dibattito promosso dall'eurodeputata Mara Bizzotto. L'europarlamentare della Lega ha ottenuto che la Commissione europea rispondesse in Plenaria a un'interrogazione dal titolo "Rafforzamento del sistema di tutela delle denominazioni Dop e Igp nella Ue dopo il caso Prosecco/Prosek". La vicenda, cioè, della domanda croata di riconoscimento della menzione tradizionale Prosek, pubblicata nel settembre 2021 e contestata dall'Italia e dai produttori Dop e Igp di tutta Europa. Le risposte erano affidate ad Helena Dalli, Commissaria europea all'uguaglianza chiamata a sostituire il commissario competente, il polacco Janusz Wojciechowski. Assenza "scandalosa", l'ha definita Bizzotto aggiungendo: "il Prosek è una vera e propria truffa ai danni del nostro Prosecco, del Made in Italy e dei consumatori di tutto il mondo, che rischia di distruggere il sistema europeo dei marchi Dop e Igp". Eurodeputati croati di tutti gli schieramenti hanno difeso il prodotto nazionale. La Commissione europea "ha ricevuto 12 opposizioni" alla domanda di riconoscimento della menzione tradizionale Prosek, ha risposto Dalli spiegando che le opposizioni ammissibili "saranno inviate alla Croazia". Cioè Bruxelles, dopo oltre quattro mesi, non le ha ancora inviate a Zagabria. Che poi dovrà rispondere. La Commissione riceverà, prenderà altro tempo e invierà all'Italia, che a sua volta dovrà replicare. Al termine del dibattito Bizzotto parla di "imbarazzanti silenzi e mancate risposte da parte della Commissione". Di certo i tempi si preannunciano lunghi. Anche perché la questione Prosecco/Prosek ha fatto emergere un punto debole nelle norme che potrebbe mettere in rotta di collisione Commissione e Corte di giustizia Ue. "Secondo le regole può esserci una coesistenza tra menzioni tradizionali di vino e denominazioni di origine protetta", ha spiegato Herbert Dorfmann (Svp, Ppe) nel suo intervento. Questo, in teoria, spiana la strada al Prosek. Ma sono anni che la giurisprudenza della Corte di giustizia va in senso opposto, riconoscendo alla tutela del nome, e alla sua evocazione fraudolenta, portata molto ampia. "La Commissione deve risolvere questa contraddizione con un po' di politica e buon senso - dice Dorfmann all'ANSA - e bloccare il Prosek, altrimenti l'Italia e il Consorzio andranno in Corte e potrebbero vincere". Infatti Dalli nel suo intervento ha specificato che "la Commissione terrà in considerazione" il caso Prosek nella proposta di riforma del sistema Dop e Igp attesa in aprile, migliorando "la definizione della portata del concetto di evocazione". "Occorre fermare il tentativo di lucrare sul successo del prosecco che ha registrato un balzo del 31% nelle esportazioni per un valore record di circa 1,3 miliardi nel 2021", ha dichiarato Coldiretti.
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