“Senza Conte non c’è futuro”
- direzione167
- 5 giu 2022
- Tempo di lettura: 3 min
GOVERNO/RENZI ATTACCA LA MANOVRA E IL PREMIER, M5S-PD REPLICANO
di Cristina Ferrulli

ROMA. Nel giorno in cui la legge di bilancio riceve la bollinatura della Ragioneria dello Stato e sale al Quirinale per poi approdare alle Camere, volano gli stracci in maggioranza. Non solo sulle misure della manovra, da ultime la plastic tax e le tasse sulle auto aziendali, ma in- torno alla figura del premier Giuseppe Conte. “La legislatura arriverà a scadenza naturale” con Conte o senza, “dipende da come funziona il governo” è la frase, sibillina, di Matteo Renzi che fa inferocire M5S e Pd, che blindano il premier e avvertono l’ex premier: o avanti con Conte bis o si va al voto. Il leader di Iv contrattacca: l’”autogol” al governo e un “regalo” a Salvini li fanno chi mette le tasse, non chi vuole toglierle. Dalla prossima settimana, con l’approdo della manovra al Senato, sarà battaglia di emendamenti. A voler cambiare il provvedimento non ci sarà, però, solo l’opposizione. Italia Viva annuncia modifiche, tentando la battaglia per abolire quota 100 e per eliminare le “microtasse”, dalla sugar alla plastic tax, una “mazzata” alla classe media, picchia Renzi. Distinguo e critiche che fanno infuriare gli alleati della maggioranza. “Tutte le scelte della legge di bilancio, comprese le più contestate, sono state condivise da tutta la maggioranza”, è l’appello del viceministro dem all’Economia Antonio Misiani, che ricorda come in consiglio dei ministri c’era unanimità sulle scelte.
Molto meno diplomatica la reazione degli ex renziani rimasti nel Pd: “Che senso ha lanciare petizioni contro misure decise a tavolo comune, invece di migliorarle insieme? Italia Viva partito di lotta e di governo, stile Turigliatto?”, attacca Andrea Romano. E il vicesegretario dem Andrea Orlando vede nell’attacco alle misure green la difesa di “interessi consolidati” con “qualche esponente politico pronto a difenderli anche con l’uso di una propaganda distta e fake news”. Ma è il passaggio dell’intervista di Renzi sulla permanenza del premier Conte ad alimentare sospetti e altolà da parte di M5S e Pd mentre tace il presidente del consiglio. “Lo vogliamo dire chiaramente: non esiste futuro per questa legislatura se qualcuno prova a mettere in discussione Conte con giochini di palazzo” è la reazione di M5S, affidata al blog, ma che interpreta il pensiero di Luigi Di Maio. Stesso avvertimento anche dal capo delegazione Pd al governo Dario Franceschini. “Repetita iuvant: il Governo Conte è l’ultimo di questa legislatura. Chi lo indebolisce con fibrillazioni, allusioni, retroscena di palazzo, fa il gioco della destra”, sostiene il ministro della Cultura. Ed è l’accusa di favorire il centrodestra a scatenare la controreazione del leader Iv, senza però tornare sulla messa in dubbio di Conte. “Noi continueremo a batterci in Parlamento - sostiene Renzi, aggiungendo di avere coperture alternative - per migliorare ancora i provvedimenti che feriscono la competitività delle imprese. I popu- listi parlano con gli slogan, i politici fanno proposte concrete”. Insomma, l’aria che tira in maggioranza è tutt’altro che buona ancor prima della battaglia parlamentare. A chiedere modifiche c’è anche chi sentirà le ripercussioni degli effetti della manovra sulla campagna elettorale. Il governatore emiliano Stefano Bonaccini non condivide la misura sulle auto aziendali e rende noto di aver interessato il governo anche sulla plastic tax “affinché le misure non danneggino un settore così importante in Emilia-Romagna”. Ed è proprio con l’obiettivo di espugnare la regione rossa che Matteo Salvini mette all’indice le stesse misure. “L’ultimo zuccherificio italiano è a Bologna e questi cretini al governo cosa tassano? Le bevande zuccherate. Così chiude anche l’ultimo zuccherificio”, attacca il leader leghista.
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