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Sequestrata discarica, a Roma corsa contro emergenza

Campidoglio al lavoro per trovare nuovi sbocchi ai rifiuti



ROMA, 12 MAR - La discarica Albano torna a creare problemi: è stata sequestrata ieri dalla guardia di Finanza e il suo stop rischia di far tornare lo spettro dell'emergenza rifiuti nella Capitale. Il sito dei Castelli romani riceve anche parte dei rifiuti di Roma ed è un impianto importante nel fragile sistema di gestione e smaltimento della Capitale. Il Campidoglio sta correndo ai ripari, dirottando in questi giorni i rifiuti su altri siti già utilizzati. Ma una soluzione va comunque trovata. Il sequestro e' stato disposto dal Tribunale di Velletri ipotizzando "una illegittima gestione dell'impianto per assenza di un presupposto essenziale per l'autorizzazione regionale." In pratica c'è il rischio che in caso di cessazione sopravvenuta dell'impresa che gestisce la discarica, intervenuta a qualsiasi titolo e ben possibile nell'arco di 30 anni, i costi ambientali di manutenzione post mortem dovrebbero inevitabilmente ricadere su soggetti pubblici a livello territoriale, nonostante l'avvenuto incameramento preventivo delle necessarie risorse economiche ad opera del privato. L'operatività di Albano era stata disposta la scorsa estate con un ordinanza del Comune di Roma e della città metropolitana, ordinanza prorogata dall'attuale sindaco Roberto Gualtieri. "Il provvedimento disposto dal Tribunale di Velletri sulla discarica di Albano non mette in discussione ne' l'ordinanza del Sindaco Gualtieri, ne' fa riferimento a problematiche ambientali del sito, ma la presunta mancanza di una tipologia di fideiussione. Siamo gia' al lavoro per trovare gli sbocchi necessari per questi giorni e per non disperdere il lavoro fatto in questi mesi. Ci auguriamo che la vicenda possa essere chiarita gia' nei prossimi giorni", ha chiarito ieri Sabrina Alfonsi, assessora all'Agricoltura, Ambiente e Ciclo dei Rifiuti di Roma Capitale. Nell'immediato i rifiuti dovrebbero essere stati conferiti, da quanto si apprende, in "sbocchi alternativi", ovvero nei siti fuori dalla regione Lazio. Certo è che l'assessorato se la vicenda giudiziaria non arriva rapidamente ad un sblocco procederà con soluzioni alternative. A rallegrarsi della notizia è Massimiliano Borelli, sindaco di Albano Laziale: "Il sequestro preventivo della discarica e' ovviamente una bella notizia. E' il riconoscimento per tutti coloro che si sono spesi in questi lunghi mesi, ognuno nel proprio ruolo, ma tutti convinti di subire un torto", ha detto Borelli, ribadendo la sua linea e la lotta della cittadinanza: "Da parte nostra ci siamo sempre mossi nel perimetro delle nostre competenze, nel rispetto della legge credendo che il punto focale fosse quello autorizzativo - ha precisato il sindaco -. Adesso vedremo gli sviluppi della vicenda. La parola fine non e' stata ancora scritta, vigileremo e non ci faremo trovare impreparati". Ad attaccare sono state le opposizioni che accusano la gestione dem comunale e regionale: "Grazie all'intervento della Procura e' stato sventato l'ennesimo tentativo del Partito democratico al governo di Roma e del Lazio di continuare a danneggiare territori che gia' hanno sofferto gravi conseguenze ambientali e danni alla salute pubblica per la presenza di una discarica. La decisione dell'autorita' giudiziaria, peraltro ampiamente prevedibile visti i rapporti sullo stato del suolo, mette ancora una volta in primo piano la strategia fallimentare della sinistra che continua a non volersi dare una visione progettuale per lo smaltimento dei rifiuti della Capitale", ha detto Fabrizio Ghera, capogruppo di Fdi alla Regione Lazio.

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