“Solo contro l’establishment”
- direzione167
- 5 giu 2022
- Tempo di lettura: 2 min
ELEZIONI USA/SANDERS BOICOTTATO DAL SUO PARTITO. ANCHE KAMALA DÀ IL SUO APPOGGIO A BIDEN

NEWYORK. BernieSandersattaccailPartito democratico. Con l'avvicinarsi del mini Supertuesday di domani, la tensione è alle stelle e le frecciate del senatore del Vermont lo dimostrano, lasciando trapelare tutta la sua rabbia e il timore crescente di vedersi sfuggire, nel 2020 così come fu nel 2016, la nomination dem.Nel mirino di Sanders, ci sono le manovre di palazzo, quell'establishment del partito che gli rema contro e che vuole farlo fuori a tutti costi per la sua presunta ineleggibilità, favorendo Joe Biden così come quattro anni fa si fece con Hillary Clinton. "L'establishment ha costretto Pete Buttigieg e Amy Klobuchar a ritirarsi" e questo "mi è costato" le sconfitte in Maine, Massachusetts e Minnesota, ha accusato il senatore socialista, impegnato ora in un'offensiva in Michigan, uno dei sei Stati chiamati a votare domani. Un Michigan che ha in palio 125 delegati e dove vincere è essenziale. È uno Stato importante ma non decisivo", ha cercato però di smorzare le attese Sanders, assicurando che, al di là del risultato, la sua campagna andrà avanti. Una vittoria di Biden in Michigan potrebbe tuttavia essere davvero la spallata finale dell'ex vice presidente al rivale. E nello Stato, Biden è popolare: ha già incassato l'endorsement del governatore e dei principali quotidiani locali, e soprattutto riscuote l'appoggio di molti dei lavoratori dell'industria automobilistica, che vedono in lui una garanzia rispetto alla sfida lanciata dalla ricca Silicon Valley a Detroit sulle vetture elettriche e autonome. Salvando General Motors e Chrysler durante l'amministrazione Obama, Biden gode ancora di un certo appeal nelle fabbriche e fra gli afroamericani che rappresentano la maggioranza della popolazione di Detroit.Al voto di domani, sul quale pesa l'incognita del coronavirus soprattutto nello stato di Washington, l'ex vice presidente si presenta poi con in tasca un altro importante attestato di stima: l'appoggio della senatrice della California Kamala Harris ed ex candidata alle primarie democratiche. Per l'ex vice presidente si tratta di un importante colpo in vista del voto in sei stati il 10 marzo. ""Non c'è nessuno più preparato di Joe per riportare onore e decenza nello Studio Ovale", afferma Harris impegnandosi a fare tutto quello che è in suo potere per aiutare la sua elezione. L'ex candidata alla Casa Bianca è vista da molti come una delle papabili vice di Biden insieme a Stacey Abrams, l'ex candidata a governatore della Georgia.Non è comunque escluso che Harris possa aver spuntato una promessa meno politica ma più di peso, ovvero un posto alla Corte Suprema. Mentre le manifestazioni di sostegno a Biden si moltiplicano, Sanders resta a guardare. Se da una parte il leader per i diritti civili Jesse Jackson si è schierato con il senatore, dall'altra Elizabeth Warren non si è ancora pronunciata. "Posso vincere anche senza di lei", haostentato sicurezza Sanders, bersaglio ancora una volta delle critiche di Hillary Clinton. "Non è il candidato più forte per battere Trump", ha ribadito l'ex segretario di Stato, assicurando comunque che sosterrà chiunque si aggiudichi la nomination democratica. Insomma, la campagna, a suon di attacchi e frecciate, prosegue e sembra non essere intenzionata a fermarsi davanti al coronavirus e ai rischi di contatti e contagi durante gli affollati comizi. "The show must go on" hanno fatto capire i candidati, Trump incluso.
















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