top of page

Sorpresa: successo di Trifonof

BULGARIA/CON IL PARTITO POPULISTA LO SHOWMAN HA RACCOLTO IL VOTO DI PROTESTA


ree

di Atanas Tsenov

SOFIA. Grande sorpresa alle parlamentari di oggi in Bulgaria, con l’exploit, stando ai primi exit poll, dello showman Slavi Trifonov e il suo neocostituito partito populista ‘C’è un popolo come questo’. Stando ai primi dati dell’agenzia Gallup tale formazione si sarebbe piazzata al secondo posto alle spalle del partito conservatore Gerb dell’uscente premier Boyko Borissov, e prima dei socialisti. È fuori dubbio che ‘C’è un popolo come questo’ ha raccolto il voto di protesta dei bulgari, insofferenti per corruzione dilagante e malaffare. Trifonov, 54 anni, alto circa due metri, testa rasa e un sorriso sempre scettico, ha animato con successo per alcuni anni ‘Lo show di Slavi’ al canale tv privato Btv, nel quale, oltre a scene scandalose, criticava senza peli sulla lingua i governanti bulgari. Successivamente nel 2019 ha messo in piedi un suo canale, ‘7/8 Tv’, attraverso il quale ha svolto la campagna elettorale. Slavi Trifonov è entrato in politica nel 2016 con il movimento ‘Non c’è un Paese come questo’. Nello stesso anno ha organizzato un referendum per promuovere il sistema elettorale maggioritario, rendere obbligatorio il voto e ridurre al minimo i sussidi statali ai partiti. Resta per ora un’ incognita quali saranno i primi passi dei deputati del nuovo partito di Trifonov nel nuovo parlamento. Dopo una campagna elettorale fiacca e senza nuove idee e speranze, la più noiosa e incolore dalla caduta del regime comunista e totalitario nel 1989, domina la sensazione che l’esito del voto non riuscirà a rimuovere lo stallo, e che, a quattordici anni dal suo ingresso nell’Unione europea, la Bulgaria continuerà a rimanere il fanalino di coda della Ue per povertà, corruzione e criminalità organizzata. A pochi mesi dalle massicce proteste di piazza contro il premier Borissov, che è alla guida del governo a Sofia da quasi dieci anni, i bulgari sembrano ormai convinti che le oligarchie, infiltratesi nella vita politica, nelle strutture dello Stato e nella giustizia, rimarranno ancora in sella come se nulla fosse successo. Borissov, unitamente al procuratore generale Ivan Ghescev, nelle proteste popolari era accusato di favorire gli intersi degli oligarchi e della mafia e non dei cittadini con il suo modo di governare, con le nomine, con le tangenti e con le sue complicità. E tuttavia, seppur paradossale, i sondaggi davano per scontata una nuova vittoria del Gerb. In effetti, dall’ingresso della Bulgaria nell’Ue, tranne i primi due anni e i periodi di governi tecnici transitori, il Gerb è stato immancabilmente al governo ed ha stabilito un monopolio totale sul potere. In Bulgaria “gran parte delle persone socialmente attive lo sono per avvicinarsi al potere. In questo tipo di società prospera il conformismo per lucro”, rileva il politologo Dimitar Avramov. Numeri alla mano, nel corso dei suoi tre mandati Borissov ha accumulato 9 anni, 8 mesi e 24 giorni come premier, battendo lo stesso Todor Zhivkov, il leader comunista che fu premier per 8 anni, 7 mesi e 18 giorni (dal 1962 al 1971) prima di diventare capo dello Stato. Il più ‘longevo’ premier bulgaro fu Stanko Todorov, 9 anni, 11 mesi e 9 giorni (dal 1971 al 1981), sempre all’epoca del totalitarismo Trifonov si propone come figura anti-sistema, con l’obiettivo di dimezzare il numero dei deputati al parlamento, da 240 a 120, cancellando i sussidi statali ai partiti, e promettendo trasparenza nella cosa pubblica. Lo showman è categorico nell’asserire che non farà coalizione con nessuno dei due grandi partiti, Gerb e Bsp. In tal caso, secondo gli analisti, sarebbe molto più difficile per i partiti maggiori formare un governo stabile.

Commenti


bottom of page