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Spettacolo: arriva il nuovo welfare

FRANCESCHINI: IN ATTESA DI TUTELE DALLA MATERNITÀ ALLA DISOCCUPAZIONE



MILANO. Silvio Berlusconi è “seriamente malato e affetto da una patologia severa e questo lo dicono i certificati medici e le consulenze” della difesa. E’ con queste parole nette sulle condizioni di salute dell’ex presidente del Consiglio che il procuratore aggiunto di Milano Tiziana Siciliano e il pm Luca Gaglio hanno chiesto irti ai giudici del caso ‘Ruby ter’ di separare “temporaneamente” la posizione del leader di Forza Italia da quella degli altri 28 imputati. E ciò per garantire a questi ultimi - tra cui le molte ‘olgettine’ presenti alla serate di Arcore e poi stipendiate, secondo l’accusa, per mentire - un processo “con tempi giusti e ragionevoli”. Ieri, infatti, si è discusso in aula dell’ennesima istanza di legittimo impedimento presentata dalla difesa di Berlusconi. E, come accaduto nelle ultime udienze, il tema principale è stato ancora una volta lo “stato psicofisico” del Cavaliere, una sorta di bollettino costante che sta segnando il processo caratterizzato da numerosi stop, soprattutto per i ricoveri degli ultimi mesi, e iniziato più di quattro anni fa. “Certo che siamo preoccupati”, ha confermato l’avvocato Federico Cecconi, chiarendo ai cronisti che Berlusconi, dimesso dal San Raffaele sabato scorso dopo alcuni giorni di ricovero per i postumi del Covid, che lo ha colpito a settembre e che pesano sui suoi problemi cardiaci, è “costantemente monitorato a casa”, in condizioni “di degenza domiciliare”. Lo ha descritto come un “soggetto defedato”, ossia debilitato, e poco prima, davanti al collegio della settima penale presieduto da Marco Tremolada, il difensore aveva chiarito che è necessario un periodo “di riposo assoluto”, che un paio di settimane fa era già stato quantificato in “60-90 giorni”. E ha spiegato che per le cure è stata allestita una struttura “domestica-ospedaliera” ad Arcore. “Credo che Berlusconi stia male per davvero - ha spiegato ancora l’aggiunto Siciliano - e traggo questo dai certificati medici, anche da quelli prodotti nel processo di Siena (per lui la sentenza è stata rinviata al 21 ottobre, ndr) non ho il minimo dubbio sulla situazione di particolare serietà e gravità e nulla mi fa dire che possa esserci una soluzione veloce e che il quadro non si possa riproporre con modalità diverse anche in seguito”. Da qui la richiesta ai giudici, che prima avevano ipotizzato un rinvio del processo per tutti a metà giugno, di stralciare almeno per alcuni mesi, fino a dopo l’estate, la posizione processuale dell’ex premier per poi semmai riunirla in seguito. E andare avanti intanto col dibattimento per tutti gli altri. Istanza a cui si è associato l’avvocato Cecconi. Non dello stesso avviso i legali Fabio Giarda e Mirko Palumbo, legali rispettivamente di Luca Giuliante (l’ex avvocato di Karima El Mahroug) e di Raissa Skorkina. “Per la maggior parte delle difese questo processo ha senso solo per la presenza della difesa del dottor Berlusconi - ha detto l’avvocato Palumbo - che è la difesa leader che garantisce l’imputato principale, gli altri sono come delle figurine Panini”. Dato che ieri, però, l’udienza di rinvio si teneva in Tribunale e solo alla presenza di pochi difensori per le restrizioni anti-Covid, l’avvocato Giarda ha proposto di aggiornarla al 26 maggio nella solita maxi aula della Fiera per far discutere sulla questione ‘stralcio’ anche tutti gli altri legali. E così ha deciso il collegio, mentre la Procura convocherà comunque per quella data il contabile di fiducia di Berlusconi, il ragionier Giuseppe Spinelli, che testimonierà, dopo diversi rinvii della deposizione, se il processo dovesse proseguire almeno per gli altri imputati. Intanto, a chi gli ha domandato se il leader di FI potrà tornare presto in pubblico, il difensore ha risposto: “Non ho elementi a fronte dei quali posso dare conferma di quella che è sicuramente un’indicazione di auspicio”.

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