Spunta un legame con Villa Inferno
- direzione167
- 5 giu 2022
- Tempo di lettura: 3 min
ARRESTO GENOVESE/L’INCHIESTA BOLOGNESE SU COCA E FESTINI. LE RAGAZZE PRONTE A PARLARE

di Igor Greganti e Francesca Brunati
MILANO. Alcune ragazze hanno deciso di bussare alla porta di investigatori e inquirenti per raccontare ciò che avrebbero visto da ospiti ai festini organizzati da Alberto Genovese, l'imprenditore delle start up in carcere da venerdì scorso con l'accusa di aver stuprato, dopo averla stordita con un mix di droghe, una 18enne nel suo attico di lusso con vista sul Duomo di Milano. A quanto si è saputo, dunque, oltre ai tanti invitati del party del 10 ottobre già sentiti, tra cui le amiche della vittima degli abusi, altre giovani si stanno facendo avanti in queste ore per parlare. Al tempo stesso la Procura è pronta a convocare come testimoni alcune persone dell'entourage dell'ex numero 1 di Facile.it. e Prima Assicurazioni. Tra queste, anche quel bodyguard che, come emerso dalle indagini della Squadra mobile coordinate dall'aggiunto Letizia Mannella e dal pm Rosaria Stagnaro, quella notte impedì l'accesso alla stanza, in cui Genovese avrebbe violentato per ore la ragazza, anche ad un'amica della 18enne che la stava cercando. Si indaga, quindi, più in generale pure su eventuali profili di favoreggiamento e complicità, sul giro di droga (tra cui la cosiddetta 'cocaina rosa’) e anche su quello presunto di prostituzione, con un faro acceso pure sull'agenzia di modelle di cui Genovese detiene una quota. È inoltre venuto a galla in queste ore, e sono scattati gli accertamenti, un possibile collegamento tra l'indagine bolognese ribattezzata 'Villa Inferno’ su festini a base di sesso e cocaina, che a settembre aveva portato ad arresti, e quella milanese con al centro Genovese. Un mese fa nell'appartamento al centro di Milano, infatti, c'era anche la ragazza che a Bologna, all'epoca dei fatti minorenne e ora anche lei 18enne, sarebbe stata vittima del giro di prostituzione e droga. È proprio lei che davanti agli investigatori milanesi ha messo a verbale: "Ho detto al buttafuori che dentro la camera c'era una mia amica che doveva venire via con me. Lui si è limitato a dire che non si poteva entrare". E ancora: "Sono venuta a conoscenza di quanto subito da lei in un messaggio ricevuto verso mezzanotte tra domenica e lunedì. È stato allora che mi ha detto di essere stata violentata, io pensavo solo da Genovese, ma lei ha detto che c'erano anche altri uomini". Intanto, con le analisi delle immagini delle telecamere di sorveglianza dell'appartamento gli inquirenti puntano a ricostruire non solo ciò che è avvenuto il 10 ottobre, ma anche in altri festini delle settimane precedenti e nei quali, questo il sospetto, potrebbero essere state commesse altre violenze. Diverse ragazze hanno già raccontato che giravano voci sul fatto che l'imprenditore abusasse di donne dopo averle drogate e una di loro ha parlato di una presunta violenza subita a Ibiza la scorsa estate (per ora non è stata formalizzata una denuncia). E che di feste molto rumorose ce ne fossero tante in quell'attico lo dimostrano le segnalazioni e denunce per disturbo della quiete pubblica presentate da molti vicini di Genovese. Il 10 ottobre, mentre la 18enne era chiusa sotto sequestro nella stanza dell'imprenditore, anche l'etoile della Scala Roberto Bolle, che abita in zona, chiamò la polizia per il frastuono che proveniva dall'attico. Gli agenti intervennero, per la seconda volta in quella nottata, ma poi se ne andarono perché la festa a quel punto era sostanzialmente finita. Mentre Genovese all'interno, stando alle indagini, stava abusando della ragazza da poco maggiorenne.
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