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“Stato di diritto a rischio”

MALTA/IL VERDETTO DELLA MISSIONE UE SU MUSCAT E IL PAESE: “INCHIESTA PUÒ ESSERE INSABBIATA”



LA VALLETTA. "Siamo arrivati con molte preoccupazioni e non ripartiamo rassicurati" perché a Malta "ci sono seri rischi per il rispetto dello stato di diritto" e "ci possono essere conseguenze" per il Paese a livello europeo. Non ha lasciato scampo il giudizio dell'europarlamentare libdem olandese Sophie In'T Veld, capo della missione urgente inviata dai capigruppo di Strasburgo a Malta. E poco dopo il Ppe da Bruxelles ha definito "scandaloso" che il premier Joseph Muscat non si sia ancora dimesso. Poco prima di lasciare il Paese, al termine di due giorni fitti di incontri a tutti i livelli, aperti martedì da quello col premier Joseph Muscat, bocciato per la scelta di restare in carica fino a gennaio in piena bufera sul caso Caruana, i sette eurodeputati hanno tenuto una breve conferenza stampa nella Europe House. Mentre i deputati parlavano, a pochi passi, in Tribunale, si concludeva la testimonianza della gola profonda del caso Caruana. Il tassista-usuraio Melvin Theuma ha raccontato la sua versione (creduta dagli inquirenti, tanto da aver ottenuto un condono tombale per le prove portate, comprese registrazioni): il re dei casinò ed erede dell'impero Tumas Group, nonché fondatore dell'oscura società 17Black, Yorgen Fenech "è stato l'unico mandante dell'omicidio". Ma con la sua ricostruzione ha certamente inguaiato pesantemente anche il businessman ed esponente laburista Keith Schembri - ex braccio destro del premier - ed un certo Kenneth, identificato dai media come una guardia del corpo di Muscat. Che gli

avrebbero dato un lavoro per tacitarlo al tempo in cui, dopo aver commissionato l'omicidio, Fenech mise in pausa il piano mentre Muscat annunciava, indiceva e vinceva le elezioni anticipate. Ma fu proprio quel giorno che Yorgen decise di spazzare via Daphne, preoccupan- dosi che non succedesse come con un pregiudicato saltato in aria all'inizio di quel 2017. Che perse le gambe, ma non la vita né la voce. Ma a "preoccupare" l'Europa è il quadro generale dello stato del diritto a Malta, dove la separazione dei poteri appare aleatoria, solo formale. In'T Veld ha anticipato che in settimana riferirà ad Ursula Van der Leyen, alla quale chiederà di attivare immediatamente il Dialogo con Malta, passo preliminare di un percorso che potrebbe portare all'attivazione dell'art.7 (con possibili sanzioni economiche e politiche). La presidente della Commissione Ue ieri è intervenuta personalmente anche personalmente dichiarando: "Mi aspetto che ci sia una indagine completa indipendente e libera da ogni interferenza politica". Dal canto suo, In'T Veld, ha sottolineato i rischi di sospetti di inquinamento dell'indagine generati dalla decisione di Muscat (sostenuta dal partito) di restare in sella fino alla conclusione del processo di successione. "In 40 giorni hai tutto il tempo, se vuoi, per fare tante cose che possono rovinare seriamente l'indagine sull'omicidio di Caruana Galizia”. "Noi siamo convinti che il fatto che resti in carica possa porre dei rischi, perché potrebbe minare l'integrità dell'inchiesta", ha ammonito.

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