top of page

Su Cattolica Assicurazioni Opa a 6,75 euro

Le Generali rompono gli indugi e annunciano di promuovere la scalata all’intero capitale del gruppo



di Paolo Algisi

MILANO. Zampata del Leone di Trieste su Cattolica Assicurazioni. Le Generali, da meno di un anno primo azionista della compagnia veronese, hanno rotto gli indugi e annunciato l'intenzione di promuovere un'opa sull'intero capitale del gruppo guidato da Carlo Ferraresi, allo scopo di delistarlo, integrarlo e massimizzare l'estrazione di valore rispetto a un'alleanza, come quella in corso, limitata ad alcuni ambiti, come l'asset management e il business della salute. Sul piatto la compagnia triestina, che dispone già del 23,7% del capitale, ha messo 6,75 euro ad azione, pari a 1,18 miliardi di euro in caso di adesione totalitaria, con un premio del 15,3% rispetto alla chiusura di venerdì e del 40,5% rispetto alla media degli ultimi mesi. In Borsa il titolo ha chiuso con un balzo del 15,1%, a 6,97 euro, segno che Piazza Affari potrebbe reclamare un ritocco. Importante sarà capire l'orientamento del cda di Cattolica, che ha in portafoglio il 12,3% delle azioni, e di Warren Buffett, che dispone del 9% della compagnia (che lascerebbe in caso con una piccola minusvalenza). Quarto azionista rilevante è la Fondazione Banca del Monte di Lombardia con il 3,2%. La decisione di lanciare l'opa ha trovato compatto il consiglio delle Generali, percorso di recente da alcune crepe. La delibera è avvenuta all'unanimità, con il voto favorevole sia del vice presidente Francesco Gaetano Caltagirone che del rappresentante di Leonardo Del Vecchio, Romolo Bardin, entrambi assenti undici mesi fa quando si trattò di deliberare sull'ingresso nel capitale di Cattolica con un aumento riservato da 300 milioni di euro. In caso di successo il Leone, che impegnerà nell'opa la metà dei 2,3 miliardi a disposizione per acquisizioni, metterà le mani su un gruppo da 3,4 milioni di clienti, 4,7 miliardi di euro di premi e circa 24 miliardi di attivi in gestione, con l'obiettivo di "consolidare la propria posizione nel mercato" italiano, diventando "il primo gruppo" nel ramo danni, e "rafforzandosi" nel vita. L'integrazione genererà 80 milioni di sinergie a fronte di costi integrazione per 150-200 milioni e un'erosione di 7,8 punti dell'indice di solvibilità. Giudicato "contenuto" il rischio di esecuzione grazie "alla partnership strategica già in corso" e al "comprovato track record" del Leone nelle acquisizioni. D'altra parte Cattolica è ormai una spa, i rimedi ai rilievi dell'Ivass sulla governance sono stati approntati, l'inchiesta penale archiviata e la trimestrale ha offerto segnali promettenti come prova il balzo del 14,9% del titolo venerdì scorso, che verrà ora analizzato da Consob nell'ambito degli accertamenti che scattano in automatico in presenza di operazioni straordinarie. Dal canto suo Cattolica beneficerà "della solidità finanziaria e del supporto, della competenza, della tecnologia e della gamma di prodotti" del Leone, che promette di preservarne il marchio e il legame con il territorio, nonché di valorizzarne la vocazione al servizio del terzo settore, dell'agricoltura e della bancassicurazione. L'offerta è subordinata al conseguimento di almeno il 66,7% del capitale, condizione a cui Generali si riserva di rinunciare purché raccolga il 50% più un'azione. A Cattolica, rimessa in marcia dall'ad Carlo Ferraresi, viene chiesto di non dare esecuzione all'aumento da 200 milioni, il cui termine di fine luglio dovrà essere ridiscusso con l'Ivass, e di apportare le azioni proprie in caso di sì all'opa. Entro 20 giorni Generali depositerà in Consob il documento d'offerta e chiederà le autorizzazioni preventive alle authority coinvolte. Una volta concluso l'iter autorizzativo il cda di Cattolica, che difficilmente considererà l'opa ostile, potrà fare le sue valutazioni, dopodiché l'offerta potrà partire per concludersi entro fine anno.

Commentaires


bottom of page