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“Testo pubblicato un anno fa, la preside si rifiutò di toglierlo”

DISCRIMINAZIONE ALLA TRIONFALE: GENITORI DIVISI SUL TESTO CLASSISTA



ROMA. C'è chi parla di una "indecenza", chi di un "autogol" e chi, invece, pensa che il testo 'incriminato' sia stato "frainteso". Dopo la bufera che si è scatenata per la presentazione pubblicata sul proprio sito internet sono tornati a scuola i bambini dei quattro plessi dell'istituto Via Trionfale di Roma. All'esterno diversi genitori si sono confrontati sull'accaduto. In molti hanno assicurato di non essersi mai accorti di quelle frasi riportate sul sito, mentre qualcuno ha raccontato che il problema era stato sollevato già diverso tempo fa. “È una storia vecchia, mi sono meravigliata che sia venuta fuori ieri - ha detto Raffaella, che ha due figlie iscritte alla sede di via Trionfale -. Già l'anno scorso il Consiglio d'istituto aveva invitato la preside a rimuovere quel passaggio incriminato e lei non l'aveva fatto. Le era stato segnalato che era una cosa ingiusta dividere gli alunni per ceto, ma lei non lo aveva rimosso - ha aggiunto - spiegando in quell'occasione che non c'era alcun intento discriminatorio, che si stava adeguando a indicazioni ministeriali che invitano la scuola a fornire una fotografia fedele della realtà per adeguare i piani dell'offerta formativa”. Le opinioni delle famiglie ieri erano contrastanti. “È stata una forzatura - ha detto una mamma dopo aver preso la figlia nella sede di via Vallombrosa -. Letto in un altro modo può essere visto anche nella maniera opposta ossia che era una scuola che accoglie tutti. Le insegnanti oggi erano mortificate, loro mettono l'anima in questo lavoro”. A farle eco un'altra mamma: “Si sta travisando una descrizione un po’ superficiale”. Mentre c'è chi definisce quella presentazione “indecente” dicendo di essersi "vergognato". “La scuola non può pubblicare un testo di quel tipo - com- mentano altri genitori all'uscita - classificare i bambini in questo modo. Tra l'altro non rispecchia la realtà parlare di 'alta borghesia'. In questa sede, c'è un ambiente variegato”. "È una discriminazione grave, non si possono presentare le scuole ghettizzandole in base al ceto sociale, alla condizione economica o alla presenza di bimbi stranieri” aggiunge un'altra. Su un punto però sono tutti d'accordo: "la descrizione dell'istituto non rispecchia la realtà". "Non è una scuola classista - sottolineano in molti - ci sono realtà diverse che convivono nei diversi plessi e tutti i bimbi vengono trattati allo stesso modo". Intanto, il Codacons ha annunciato che sta preparando un esposto contro i vertici dell'istituto scolastico. “Si tratta non solo di un gesto vergognoso e squallido, ma di un episodio che potrebbe costituire un reato - spiega il presidente Carlo Rienzi -. Per questo abbiamo deciso di presentare una denuncia penale alla Procura della Repubblica di Roma contro dirigente scolastico e consiglio di istituto, in cui si ipotizza la fattispecie di istigazione alla discriminazione”.

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