Tim: Gamberale ed ex manager a Draghi, Cdp sia socio stabile
- direzione167
- 5 giu 2022
- Tempo di lettura: 1 min
Intervista al Sussidiario, fondi sono soci impropri

MILANO, 08 MAR - Gamberale e gli ex manager di Tim Umberto de Julio (ex direttore Rete), Girolamo di Genova (ex direttore mercato business), Piero Bergamini (ex direttore mercato retail), Roberto Pellegrini (ex direttore commerciale) chiedono al Governo Draghi di dare un "alternativa" (al piano dell'ad Pietro Labriola, ndr) e "puntare a un diverso assetto azionario in cui il Governo, attraverso Cdp, diventi l'azionista stabile, di riferimento, così come avviene in Francia con Orange e in Germania con Deutsche Telekom. E come avviene in Italia con Enel, Eni, Poste, aziende strategiche per il futuro del Paese". Lo sostengono in un'intervista a Il Sussidiario. Attaccano duramente Vivendi (ma anche Cdp) affermando che "gli azionisti che si sono succeduti sono stati tutti incapaci a gestire quest'azienda" e i fondi definendoli "soci impropri che non hanno nulla da dire e da fare in questa azienda, se non farla a fette e affossarla definitivamente". "L'unico soggetto oggi che può e deve esercitare il ruolo di pivot nella ristrutturazione di Tim è Cassa depositi e prestiti (Cdp). Criticano infine la divisione e la creazione di una Netco e una ServCo: "un modello concepito più per venire incontro alle esigenze di qualche azionista - o subire una pressione regolatoria dell'Europa che non ha riscontro in altri Paesi dell'Unione - che per una chiara visione di sviluppo industriale".
Comments