Tra le ipotesi c’è l’errore
- direzione167
- 5 giu 2022
- Tempo di lettura: 3 min
TORINO/PRIMO SOPRALLUOGO SULLA STRADA DOVE È CROLLATA LA GRU

di Marco Barletta
TORINO. “Di incidenti sul lavoro ne ho seguiti tanti. L’esperienza e le statistiche dicono che per il 90% sono attribuibili a un errore umano e per il 10% a difetti nei macchinari o quant’altro, e non penso che questo caso sia diverso”. Tende a scartare l’ipotesi di un’avaria Alberto Giulietta, uno degli specialisti che a Torino, per conto di una delle aziende interessante, si stanno occupando del crollo della gru costato la vita a tre operai. “Dalle immagini - osserva - risulta che le vittime fossero imbracate correttamente e stessero operando seguendo le regole di sicurezza. A venire giù è stata la struttura. Bisogna capire perché. Vedremo”. Cosa sia successo mentre l’autogru della ‘Calabrese’ stava ultimando l’allestimento della gru della ‘Locagru’ non è ancora chiaro. Per ‘errore umano’, a sentire gli esperti, si può intendere una manovra azzardata, il cattivo ancoraggio della torre al basamento, il ‘braccio’ dell’autogru orientato male, la manutenzione carente. Ipotesi. Nel corso del sopralluogo è stato notato un cedimento nell’asfalto in corrispondenza di uno dei ‘piedi’ di appoggio dell’autogru: per gli esperti, comunque, non si può tracciare un collegamento diretto, anche perché è probabile che si sia verificata durante la caduta della struttura. Nell’informativa resa ieri alla Camera, il ministro Andrea Orlando ha spiegato che “non è ancora noto se la causa del crollo sia ascrivibile a un cedimento strutturale alla base della gru fissa o uno smottamento del piano stradale”. Sarà la consulenza tecnica ordinata dalla procura a chiarire cause ed eventuali responsabilità. Ieri, alla presenza dei pm Vincenzo Pacileo e Giorgio Nicola, che indagano per omicidio colposo a carico di ignoti, è stato compiuto un sopralluogo nel tratto di via Genova interessato dal disastro di sabato scorso. Si è scoperto che la rimozione del materiale, a cura dei vigili del fuoco, richiederà più tempo del previsto. I resti della torre-gru e della auto-gru dovranno essere tagliati in modo da non compromettere le analisi, ma anche in misura compatibile con i pianali dei camion da impiegare per il trasporto. Per individuare un deposito adeguato è stata interpellata la polizia municipale. Oggi saranno celebrati i funerali di Filippo Falotico, 20 anni, la più giovane delle tre vittime, e Torino proclamerà il lutto cittadino. Le salme di Roberto Peretto e Marco Pozzetti (52 e 54 anni) saranno portate nei Comuni di residenza, Cassano d’Adda e Carugate, così come voluto dalle famiglie, che nel frattempo si sono rivolte a uno studio legale per costituirsi nel procedimento e nominare due consulenti tecnici, che oggi hanno partecipato al sopralluogo. Anche ieri i torinesi hanno proseguito il loro mesto e silenzioso pellegrinaggio sul luogo del disastro portando fiori, lumini, biglietti. “Sei andato via troppo presto insieme ai tuoi colleghi - ha scritto una coppia amica di Filippo - per una causa ingiusta. Fai il bravo lassù Fil, e insegna agli altri come stare in maniche corte a -2 gradi”. Torino a San Siro in campo contro l’Inter col lutto al braccio. Il ministro Orlando, per il quale dovrà essere escluso l’accesso al Superbonus se i lavori sono effettuati da aziende che non rispettano i contratti, ha esposto l’esito dei primi accertamenti dell’ispettorato del lavoro. Peretto era assunto da una società che applica il contratto collettivo metalmeccanici piccola e media industria; Pozzetti era titolare di un’impresa artigiana; Falotico aveva un contratto di apprendistato professionalizzante dallo scorso 29 settembre con la qualifica di montatore di gru. “In cantiere - ha detto il ministro - altri tre lavoratori, dei quali uno con contratto per i dipendenti delle imprese di logistica, trasporto merci e spedizioni, uno con Ccnl dipendenti imprese edili ed affini e un altro amministratore unico di una società che svolge l’attività di noleggio di macchine ed attrezzature per l’industria edile”.
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