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Trimestre da «Covid»

TIM/MA VOLA L’UTILE CON INWIT. ELLIOTT LIMA LA QUOTA



di Sara Bonifazio

MILANO. Nemmeno Tim viene risparmiata dall'effetto Covid e i risultati finanziari "risentono degli effetti della chiusura dei negozi e del ridotto traffico roaming da e verso l'estero" con ricavi a 4 miliardi (-8,4% con ricavi da servizi pari a 3,7 miliardi di euro in calo del 6,6%) e un'ebitda organico a 1,8 miliardi di euro (-7,5%), in linea con le attese degli analisti. Ma una delle operazioni straordinarie firmate dall'ad Luigi Gubitosi consente di archiviare un risultato netto record di 591 milioni di euro (+216%) grazie alla plusvalenza netta contabilizzata a seguito della fusione di Inwit con Vodafone pari 441 milioni di euro e l'indebitamento finanziario netto in riduzione di 923 milioni di euro nel trimestre e di 1,8 miliardi di euro anno su anno a 21,7 miliardi di euro. Le frecce all'arco di Tim non sono finite, dopo aver ceduto sul mercato una quota del 4,3% di Inwit, ora tratta in esclusiva con un consorzio guidato da Ardian Infrastructure e con la partecipazione di CansonCapital Partners per cedere una quota di minoranza nella holding che ha in pancia il 33,2% della società delle torri (un 16,5% indiretto che ai valori di mercato corrisponderebbe a 1,56 miliardi di euro). Tim continua inoltre a trattare in Brasile l'acquisizione del business mobile di OI insieme a Telefonica e a in Italia con KKR per la cessione di una quota di minoranza della rete secondaria, dal cabinet agli edifici. In- tanto chiama esplicitamente in causa il Governo sulla rete unica. "Tim ha dimostrato di essere centrale nell'assicurare all'Italia un'infra- struttura di telecomunicazioni robusta ed efficiente e in quest'ottica il Consiglio - si legge in una nota al termine del cda - auspica che il Governo assuma un'iniziativa fra tutte le parti coinvolte per giungere a una rete di accesso unica che arrivi nelle case di tutti gli Italiani". Guardando avanti Tim conta di mettere a frutto la nuova normalità post Covid: "Sono prevedibili impatti positivi nel medio-lungo termine, a seguito della forte accelerazione nell'adozione di servizi digitali e connettività che sembrano avviare il Paese a chiudere il gap nella penetrazione dell'ultra broad band fisso rispetto al resto d'Europa, nonché ad invertire il trend di sostituzione fisso-mobile" sottolinea il cda dopo aver esaminato i risultati del primo trimestre. Ma forse non basta a un fondo speculativo come Elliott che - ora che la governance non rappresenta più un problema - lima ancora la sua partecipazione aggregata in strumenti finanziari al 4,998%, dal 5,127% detenuto in precedenza. È quanto emerge dalle comunicazioni della Consob sulle partecipazioni rilevanti. Ferme al 4,86% del capitale le posizioni lunghe con regolamento in contanti, il fondo americano ha ridotto dallo 0,265 allo 0,136% la quota in azioni, espressione del suo peso in assemblea.

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