Triplicati gli arrivi in Italia
- direzione167
- 5 giu 2022
- Tempo di lettura: 3 min
Migranti/Sono 32mila le persone giunte nel Paese nel 2020. Viminale: il patto con la Ue non va

ROMA. Risalgono nel 2020 i nuovi arrivi di migranti nel Paese, con cifre quasi triplicate negli ultimi undici mesi. Torna a preoccupare la questione degli sbarchi in Italia, nel pieno dellla pandemia, che "ha reso tutte le operazioni più complicate". Sul tavolo della ministra del l'Interno, Luciana Lamorgese ci sono numeri, in aumento, appuntamenti in agenda e soprattutto proposte più efficaci che diano una svolta al Patto per l'asilo in Europa. A dare una spinta al nuovo boom sui flussi migratori, con 32mila persone giunte nel Paese, è la Tunisia, da cui arriva il 38,7% del totale. Convocata in audizione alla Commissione Affari costituzionali per parlare degli emendamenti al decreto sicurezza, Lamorgese ha ribadito che "i rimpatri sono sempre limitati rispetto ai numeri dei migranti arrivati", un problema annoso che riguarda da sempre in generale tutti i Paesi dell'Unione e in particolare quelli cher affacciano sul Mediterraneo, più esposti alla pressione migratoria. "Siamo il Paese di frontiera che ha avuto riscontri più positivi in termini di riammissione", spiega la titolare del Viminale. Quest'anno sono stati 2.988, di cui 1.564 verso la Tunisia. E 1.200 sono stati trasferiti "dopo l'accordo italiano con le autorità tunisine che hanno dato la disponibilità di dieci voli aggiuntivi, oltre ai soliti programmati, di due al mese". Prima dei voli verso Tunisi ci sono i Centri di permanenza per il rimpatrio, con 1.525 posti, di cui 700 attivi, su cui la permanenza allungata a 180 giorni "ha fatto sì che si arrivasse a un tappo", che ora il dl Migranti punta a rimuovere riducendo i tempi di permanenza. Posti che però "non sono sufficienti per i numeri attualmente sul territorio" e che spingono all'individuazione di altri Cpr. Ma non basta. "In Europa ho chiesto che ci siano accordi a livello europeo con i Paesi africani per avere più forza sui rimpatri", specifica la ministra, "assolutamente insoddisfatta" del Patto per l'asilo messo a punto dalla Commissione europea e che dovrebbe superare quello di Dublino. "Non soddisfa i Paesi di primo approdo, ci sono degli aspetti che stiamo portando avanti come nostra trattativa - aggiunge - ma vedo difficile che si possa concludere qualcosa aldilà delle linee generali, sui singoli aspetti c'è bisogno ancora di trattative serrate da parte dei Paesi europei". In attresa di un incontro con le autorità tunisine il Viminale ha già lanciato una proposta al paese nordafricano, affinché collaborari segnalando "un 'alert' ai nostri assetti navali e aerei, comunicando eventuali partenze fuori dalle acque tunisine per dare modo alle autorità competenti di recuperare i migranti: una volta arrivati procediamo ai rimpatri". Il Questore della Camera e membro della commissione Affari esteri, Edmondo Cirielli, è di un avviso decisamente diverso: "bisognerebbe aprire un'indagine per favoreggiamento dell'immigrazione clandestina, atteso che in Tunisia non c'è alcuna guerra". Ma ci sono anche aspetti interni da risolvere: "a livello di governo sarebbe opportuno incentiva- re canali di migrazione regolari, per diminuire il peso delle reti criminali dedite al traffico di esseri umani’‘. C'è poi l'emergenza Covid, "un fattore di complicazione per tutti gli Stati". Attualmente ci sono cinque navi quarantena lungo le coste della Sicilia con a bordo 2.730 persone. Gli sbarchi intanto proseguono. In Puglia, al largo di Santa Maria di Leuca, un veliero con a bordo 32 uomini è stato intercettato e soccorso dalla Guardia di finanza e dai volontari della Croce rossa.
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