Tunisia: da Banca Mondiale prestito di 400 mln dollari
- direzione167
- 5 giu 2022
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Per sostenere fasce più deboli in risposta a emergenza covid

TUNISI, 07 APR - Tunisia e Banca Mondiale hanno firmato un accordo di prestito di 400 milioni di dollari, come ulteriore finanziamento per il progetto di sostegno alla risposta alle emergenze di protezione sociale per l'emergenza covid. L'accordo è stato firmato dal Ministro dell'Economia e della Pianificazione, Samir Saied, e dal Rappresentante residente della Banca mondiale, Alexander Arrobbio, alla presenza del ministro tunisino degli Affari Sociali Malek Ezzahi, si legge sulla pagina dello stesso ministero. Si tratta di un credito a condizioni ridotte di tasso di interesse non superiore all'1% e rimborsabile in 17 anni di cui cinque di grazia. Il progetto mira a sostenere le popolazioni più vulnerabili, in particolare le famiglie povere e a basso reddito, al fine di rafforzare la loro resilienza di fronte all'impatto della pandemia di COVID-19. Ha tre componenti: trasferimenti di denaro per mitigare l'impatto della crisi del covid (354 milioni di dollari), trasferimenti di denaro per lo sviluppo del capitale umano (24 milioni di dollari) e rafforzamento del sistema di protezione sociale (21 milioni di dollari). Il ministro degli Affari sociali, Malek Ezzahi, ha affermato che il prestito contribuirà al finanziamento del programma 'Amen' e consentirà di aumentare dall'8 al 10% il numero delle famiglie bisognose beneficiarie (con un aumento di circa 50mila famiglie bisognose). Ha aggiunto inoltre che questo progetto dovrebbe raggiungere le famiglie a basso reddito, oltre a concedere parte di questo finanziamento alle famiglie bisognose con bambini di età inferiore ai sei anni per ricevere un sussidio mensile di 30 dinari. La Banca Mondiale aveva annunciato il 29 marzo scorso di aver approvato un finanziamento aggiuntivo di 400 milioni di dollari per il progetto di risposta all'emergenza covid per la protezione sociale in Tunisia, che mira ad aiutare oltre 900mila famiglie in situazioni vulnerabili a superare la crisi sanitaria e le conseguenze economiche della pandemia.
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