Ucraina: Boldrini, con l'invio di armi si rischia escalation
- direzione167
- 5 giu 2022
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"Indispensabile allargare l'asse dei Paesi che isolano Putin"

ROMA, 23 MAR - Ribadisce la sua contrarietà all'invio di armi in Ucraina e all'aumento delle spese militari, sostenendo che "non saranno le armi a risolvere la guerra", l'ex presidente della Camera, Laura Boldrini in una intervista al Fatto Quotidiano. "Mandare aiuti militari - sottolinea - rischia solo di allungare l'agonia e va nel senso di una escalation. E dare armi ai civili non vuol dire garantire una difesa, perché le armi bisogna saperle usare". Parlando del discorso di Zelensky sottolinea che "ci ha fatto delle richieste: sanzioni più stringenti e pressioni politiche più forti per porre fine a questo spargimento di sangue". E parlando delle sanzioni dice che ci sono "troppi Paesi, penso a India, Argentina, Sud Africa, Cina, che ancora non hanno imposto sanzioni alla Russia". Secondo l'ex presidente della Camera "è indispensabile agire politicamente per allargare l'asse dei Paesi che isolano Putin. Per farlo serve però una Unione europea protagonista" e aggiunge: "I colloqui bilaterali non sono sufficienti, non basta che Macron o Scholz chiamino Putin. Se l'Europa, che è il più grande progetto di pace della storia, vuole rispettare questa eredità, deve promuovere la pace anche alle porte di casa sua, facendosi carico di una iniziativa che coinvolga i leader mondiali per colpire economicamente e politicamente Putin".
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