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Ucraina: Borodaj, con Kiev anti-Russia la guerra è inevitabile

Il popolo russo deve riunificarsi e vivere in uno stesso Paese



ROMA, 23 FEB - "La diplomazia può solo procrastinarla, ma finché l'Ucraina sarà un Paese anti-Russia, la guerra sarà inevitabile". Così in una intervista rilasciata domenica a Repubblica, Aleksandr Borodaj, primo leader della Repubblica di Donetsk, mentre si preparava per andare a combattere nelle Repubbliche separatiste prima del riconoscimento di Donetsk e Lugansk . "Non posso dire quando e in quanti partiremo, sono informazioni per i nostri nemici - aveva detto - . Credo che il popolo russo si debba riunificare e vivere in uno stesso Paese che comprenda i territori che appartenevano originariamente alla Russia. Parlo dell'Ucraina orientale". Borodaj oggi è deputato della Duma, si definisce "imperialista russo". Alla domanda di come abbia fatto a diventare leader di una neo-Repubblica in Est-Ucraina dice: "Ho capito non sarebbe mai esistita una Repubblica senza un governo centrale. Ma dopo aver mediato a lungo e invano tra i capi locali dei plotoni, l'attuale leader Pushilin ha promosso me", aggiungendo "con una mano costruivo il nuovo Stato, con l'altra mi occupavo della guerra". Borodaj non ha negato di aver preso ordini da Mosca già in passato: "Attorno all'idea della riunificazione del Donbass con la Russia sin dai tempi della 'Primavera della Crimea' si è formato velocemente un gruppo di gente che la pensa allo stesso modo. Questo gruppo era inquadrato in una certa gerarchia di cui io non ero il vertice. Posso solo dire che i miei superiori sono personaggi molto influenti nella Federazione russa". Dopo essersi dimesso Borodaj, continua il suo lavoro, è infatti a capo dell'Udv. "Molti sono pronti a tornare a combattere nel Donbass - aveva detto domenica -. Abbiamo iniziato la mobilitazione".

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