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Ucraina: Casini, 'i resistenti combattono anche per noi'

Difendono la democrazia. Il mio sogno vedere il Papa a Kiev



ROMA, 26 MAR - Difende il premier Mario Draghi da chi lo accusa di essere un 'guerrafondaio' per l'invio di armi all'Ucraina, accusa i politici di "coltivare il proprio orticello" e non "guardare in faccia la realtà", e ribadisce che la guerra in Ucraina è una battaglia per "difendere la democrazia". Così Pier Ferdinando Casini, in una intervista a Il Messaggero. "Questo è uno scontro di civiltà - sottolinea -. Pensavamo che la libertà e la democrazia fossero una conquista che non avesse bisogno di conferme, invece l'aggressione dell'Ucraina da parte della Russia dimostra che dobbiamo difendere la nostra libertà e la nostra democrazia". E aggiunge: "L'Ucraina ora è la frontiera d'Europa, la frontiera di libertà e democrazia: i resistenti di Kiev combattono anche per noi". Casini è d'accordo con il leader dem Letta che nei giorni scorsi ha denunciato la presenza di troppi filo-putiniani, e dice che esiste un partito filo-russo. "Questo partito c'è, ma non è forte ed è destinato a dissolversi come ghiaccio al sole. Però esiste, eccome". Casini rispetta le parole del Pontefice ma spiega che "la Chiesa ha una sua dimensione profetica, noi abbiamo il dovere di assumere laicamente decisioni anche impopolari e dolorose che competono agli uomini politici". Poi rivela il suo sogno: "Vedere questo Papa a Kiev, l'unico gesto concreto che si potrebbe fare per fermare questa escalation di guerra".

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