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Ucraina: continua la fuga, Polonia e Moldavia al limite

Associazioni, migliaia di bambini profughi a rischio scomparsa


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ROMA, 13 MAR - Continua la fuga di donne, bambini e uomini dall'Ucraina: sono 37.447 i profughi entrati in Italia dall'inizio del conflitto fino ad oggi, rispetto a ieri, oggi sono arrivate 2.596 persone in più. La fuga dai carri armati, dalle bombe, dall'incubo della guerra che sta martoriando il loro paese è finito in tragedia per un gruppo di ucraini che si trovava a bordo di un pullman diretto a Pescara, ribaltatosi questa mattina in A14 all'altezza di Cesena. Una donna, mamma di 32 anni, che stava viaggiando con loro è morta; a bordo c'erano anche i due bambini piccoli della vittima. Salve le altre 21 persone. Intanto domani ministro degli Esteri Luigi Di Maio si recherà in Romania e in Moldavia, due tra i Paesi frontalieri dell'Ucraina che stanno accogliendo il maggior numero di rifugiati in fuga dalla guerra. In Moldavia, il capo della Farnesina avrà incontri con la presidente della Repubblica, Maia Sandu, con la prima ministra, Natalia Gavrilita, e con il ministro degli Esteri Nicolae Popescu e firmerà una dichiarazione congiunta insieme al ministro Popescu sulla collaborazione nell'assistenza ai rifugiati. La Moldavia infatti si sta avvicinando al "limite" della sua capacità di accoglienza dei rifugiati e a breve potrebbe non avere più edifici per ospitarli, o per mantenerli al caldo e al sicuro, ha fatto sapere oggi il ministro degli Esteri Popescu. In Moldavia sono arrivati circa 100.000 profughi, facendo aumentare la popolazione del 4%. Un assalto della Russia all'ucraina Odessa, che si trova solo a 48 chilometri dalla Moldavia, innescherebbe un enorme flusso di rifugiati e sarebbe una "completa catastrofe per la situazione umanitaria", ha aggiunto. Anche in Polonia, dove sono stati accolti quasi 1,7 milioni di profughi in due settimane, il sindaco di Varsavia, Rafał Trzaskowski, ha lanciato un appello a Onu e Ue per ricollocare i rifugiati. "Siamo al limite", dice già da qualche giorno il primo cittadino della capitale polacca, sottolineando come la quota di profughi arrivata a Varsavia in sole due settimane sia pari al 10% della sua popolazione. Anche secondo un sondaggio realizzato da SW Reseach per il quotidiano polacco Rzeczpospolita, il 74% dei polacchi si è detto a favore di un meccanismo di redistribuzione dei rifugiati in fuga dall'Ucraina tra gli Stati membri dell'Ue. "Israele deve aprire la porta ai profughi. Che non avvenga che una persona in fuga dal fuoco, dalle ostilità, che non sappia doveva andare, non trovi qua almeno una zona di riparo", ha ammonito dal canto suo il rabbino capo di Israele (ashkenazita) David Lau. Un grande timore è legato ad una possibile scomparsa dei migliaia di bambini profughi in fuga: sono un milione i minori arrivati tra Polonia, Ungheria, Romania. Di questi, 200 mila provengono da istituzioni di accoglienza e molti di questi, quasi la metà, sono disabili . "Uno dei problemi è proprio quello dell'identificazione dei bambini: senza un controllo, diventano vittime della tratta. È una piaga che avviene in tutte le situazioni drammatiche come questa", mette in guardia Ernesto Caffo, presidente Telefono Azzurro. A questo proposito sembrerebbe che il governo ucraino abbia emanato un decreto legge che complica il percorso per i bambini che dovrebbero raggiungere l'Italia imponendo una verifica sulla possibilità di trovare accoglienza per i piccoli in un posto sicuro. E sono arrivati in mattinata a La Morra, nel Cuneese, i bambini ucraini in fuga dalla guerra salvati da una missione umanitaria della Juventus: un viaggio di 2.800 chilometri, fra andata e ritorno, che ha permesso di portare in Italia circa 80 persone, in stragrande maggioranza bambine, bambini e ragazzi, insieme ad alcune mamme. Alcuni giovani fanno parte delle scuole calcio ucraine, e sono stati recuperati anche grazie all'impegno di Alex Velykykh, originario di Donetsk, attraverso la Federazione Calcio ucraina.

 
 
 

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