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Ucraina: Fukuyama, lotta è tra Pesi liberi e regimi autoritari

"Putin ha commesso un grave errore di valutazione"



ROMA, 22 MAR - Sostiene che il conflitto in Ucraina sia "la battaglia decisiva tra Paesi liberi e regimi autoritari", teme che la Russia possa usare armi chimiche ed è convinto che Putin abbia fatto un grave errore di valutazione, lo storico Francis Fukuyama intervistato dal Corriere della Sera. "Il mondo non è più diviso tra destra e sinistra ma tra democrazie e regimi autoritari - evidenzia -. Cina e Russia sono il motore del secondo fronte. Putin è da anni al centro di questo network antidemocratico e manda truppe ovunque, dalla Siria al Venezuela. Ora cerca di schiacciare l'Ucraina. L'esito è molto più importante dello stesso destino dell'Ucraina perché darà una spinta poderosa alle democrazie o ai totalitarismi, a seconda di chi prevarrà". Parlando delle scelte di Putin aggiunge: "Pensava di prendersi l'Ucraina in due giorni e, invece, la fiera resistenza di quel popolo sta mostrando al mondo, e soprattutto ai giovani, poco interessati agli ideali di libertà e democrazia che danno per scontati, l'importanza di questi valori" e aggiunge "Il risveglio dell'Occidente gli costerà caro, ma Putin può ancora ottenere una vittoria, sia pure parziale: se riesce a rovesciare il governo democratico di Zelensky, mostrerà che si possono ottenere grandi risultati politici con la forza militare: un apripista per altri regimi tentati di seguire la stessa strada". Lo storico sostiene che la Nato "ha ritrovato un'unità straordinaria, che nessuno si aspettava. È un bene prezioso". Sulla posizione assunta dalla Cina Fukuyama precisa: "Dopo aver promesso con una certa leggerezza a Putin alleanze senza limiti, la Cina sta avendo ripensamenti".

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