Ucraina: Petraeus, Putin vuole Kiev ma la partita non è chiusa
- direzione167
- 5 giu 2022
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'Milizie di cittadini e soldati possono impedire l'avanzata'

ROMA, 25 FEB - "L'obiettivo dei russi è controllare Kiev, rovesciare Zelensky e mettere al suo posto un regime pro-Mosca" ma per l'ex direttore della Cia David Petraeus, "la partita non è chiusa". Lo sostiene in una intervista a La Stampa analizzando la situazione in Ucraina e parlando dei possibili scenari. "Ci sono operazioni in corso a Est del Dnepr, ormai i russi controllano quella fascia di Paese - sottolinea - stessa cosa sul fronte meridionale dove i principali porti di Odessa e Mariupol sono caduti. In questo modo si nega l'accesso al mare agli ucraini e si crea un'unica fascia dal Donbass". L'ex direttore della Cia non crede che per i russi raggiungere l'obiettivo sarà semplice. "Vero che i russi hanno già il controllo di una base aerea e di una militare a 30 chilometri dalla capitale - evidenzia - ma le notizie sulle forze ucraine sono contrastanti: ci sono gruppi che si arrendono ma anche quelli che sono riusciti ad abbattere elicotteri e tengono le posizioni" e, aggiunge, "entrare nelle città, penso a Kiev o a quelle del Sud, non è così semplice; ci sono ostacoli, barriere, luoghi in cui le milizie di cittadini e i soldati possono impedire l'avanzata agevole ai russi". Secondo Petraeus "la chiave di tutto sta nella logistica - evidenzia -. Ogni invasione, ogni avanzata porta con sé una supply chain: i camion devono essere riforniti, i soldati rifocillati, devono dormire, riposare. La catena è lunga e può essere interrotta, attaccata. Questo complicherebbe il cammino russo". E parlando di possibili aiuti da parte dell'America dice: "Adesso i cieli sono bloccati e non è possibile recapitare e distribuire alcunché. Però una volta che si starà stabilito un fronte e se Zelensky sarà riuscito a mantenere il controllo di una parte del Paese, non escludo che possa esserci un sostegno, un supporto alla resistenza".
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