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Ucraina:Taisia da Kiev a Napoli"Papà russo,ho rotto con lui"

22nne fuggita da Kiev:"Come uno zombie,per lui Putin è migliore"



NAPOLI, 07 MAR - "Mio padre è russo ed è d'accordo con Putin, pensa che faccia bene a bombardare e invadere l'Ucraina. Lo trovo assurdo, ci ho parlato in videochiamata nei giorni scorsi e aveva uno sguardo strano. Da allora non parlo più con lui". Taisia ha 22 anni, è a Napoli da due giorni dopo la fuga da Kiev: "Vivo lì - racconta all'ANSA - lavoro in una società e ora ho ripreso a farlo online. Ma non è facile, perché sono scioccata per la situazione che ci ha travolto in questi giorni, sono arrabbiata, di pessimo umore, ho uno strano feeling dentro di me, dove a prevalere è la rabbia". Si sfoga Taisia, passeggiando attorno al residence che l'Asl ha messo a disposizione all'ospedale del Mare per accogliere per qualche giorno i profughi prima di distribuirli in Campania. Taisia guarda il Vesuvio pieno di neve davanti al residence e tira fuori le sue sensazioni: "La mia vita - dice - è cambiata in pochissimo tempo, stravolta. Ho amici russi a Kiev, ne ho parlato con loro, ma il dialogo che mi ha segnato è quello con mio padre, che è separato da mia madre ed è russo. Ho litigato con lui e con tutta la sua famiglia, che è metà della mia. Mi sono sembrati degli zombie, non in grado di pensare a quello che Putin sta facendo, non si preoccupano dell'uccisione degli ucraini, sono tutti dalla parte di Putin, che è il migliore per loro e ha ragione". Taisia riflette, poi saluta con una frase di fiducia nel futuro: "Ora spero di tornare presto a casa, in un'Ucraina di nuovo sicura, normale. Anzi ci credo davvero che tornerò". Nella sala del residence c'è anche Marianna, giunta a Napoli da Leopoli con sua figlia. Ha raggiunto qui sua madre, che vive a Napoli da 20 anni ed è sposata con un napoletano: "Abbiamo tanta paura - racconta - per la nostra Ucraina, per il futuro del Paese, per quello che ci sarà da oggi in poi per i nostri figli. Qui a Napoli ho trovato sicurezza, un grande cuore e il calore dei napoletani, ci hanno fatto sentire tranquilli di nuovo, ci fanno dormire dopo essere scappati". Marianna racconta che sapevano delle minacce di Putin ma che sono rimasti sorpresi dell'attacco: "Nelle settimane prima - dice - c'erano state delle minacce da parte di Putin, si sapeva che voleva attaccare, ma quando è accaduto davvero la notte del 24 febbraio è stata una sorpresa per tutti, nessuno si aspettava che partisse un attacco così".

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