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Urso,Italia obiettivo per Cina e Russia, essere resilienti



MILANO, 10 MAG - "È evidente a tutti che l'Italia è un obiettivo prioritario di Cina e Russia perché tassello fondamentale della difesa europea e Atlantica nel Mediterraneo. Lo dimostrano la missione dei militari di Putin nella Penisola durante la pandemia o anche gli accordi sulla via della Seta. Ci sono motivi geografici, storici, culturali ed economici che ci rendono più esposti e forse più facili da attaccare. Ma noi dobbiamo essere resilienti". Lo spiega il senatore Adolfo Urso, presidente del Copasir, in un'intervista al quotidiano Il Messaggero. "Abbiamo evidenziato che la Russia di Putin opera con gli stessi strumenti con cui operava l'URSS prima, con l'aggravante che la tecnologia consente di meglio pianificare la disinformazione - prosegue - , anche grazie alla cosiddetta infodemia, proprio perché le democrazie occidentali sono società aperte quindi più facilmente vulnerabili anche attraverso il web. L'Unione Europea lo dice da tempi non sospetti". Urso spiega come "nei rapporti redatti a partire dal 2014, ma anche dal Copasir fin dall'inizio della legislatura, è stato reso chiaro che soprattutto dopo l'invasione della Crimea è diventato più pervasivo il tentativo di condizionare le democrazie occidentali con modalità diverse che vanno dalla guerra cibernetica alle fake news veicolate sui social fino allo spionaggio o al reclutamento attraverso le università o nei think tank. Già da allora ci viene richiesto di intervenire e mettere a nudo l'operazione di disinformazione messa in piedi dalla Russia con una strategia coordinata". Dal 2014 ad oggi i casi di disinformazione "sono tantissimi e si sono moltiplicati durante la pandemia. Basta pensare al bombardamento di notizie a cui siamo stati sottoposti su Sputnik e i vaccini cinesi. Ma non basta individuare il problema per riuscire a bloccarlo. E anche se è stato fatto tanto penso ad esempio al golden power e al perimetro di sicurezza nazionale - i tempi di reazione del Parlamento sono lunghi - conclude -. La nostra Agenzia per la cybersicurezza nazionale è nata con 10 anni di ritardo rispetto a Francia e Germania".

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