Usa verso test nucleari
- direzione167
- 5 giu 2022
- Tempo di lettura: 2 min
L’IPOTESI SHOCK DI TRUMP PER MOSTRARE I MUSCOLI A RUSSIA E CINA

NEW YORK. Un test nucleare per inviare un messaggio forte e chiaro a Russia e Cina. L’amministrazione Trump valuta l’ipotesi ‘shock’: l’esperimento sarebbe il primo americano dal 1992 e rischia, secondo molti osservatori, di mettere in pericolo i rapporti con le atre super potenze nucleari, inclusa la Corea del Nord di Kim Jong Un. L’indiscrezione del Washington Post arriva mentre la tensione fra Washington e Pechino è già alle stelle fra il coronavirus e la legge sulla sicurezza nazionale che la Cina vuole imporre su Hong Kong. E mentre la Marina Militare a stelle e strisce ha annunciato di aver testato un’arma a raggio laser in grado di abbattere aerei in volo alla velocità della luce. Il test è avvenuto in un’area imprecisata nell’Oceano Pacifico il 16 maggio, all’indomani della dibattito fra le agenzie di sicurezza americane sulla possibilità di condurre un test nucleare. L’ipotesi è stata avanzata sulla base delle accuse mosse da alcuni funzionari dell’amministrazione americana a Russia e Cina colpevoli, a loro avviso, di aver condotto test simili. Accuse che comunque non trovano riscontro nelle prove pubbliche disponibili e negate con forze da Mosca e Pechino. Le smentite non hanno però fatto breccia nell’amministrazione che vorrebbe dimostrare ai due paesi la rapidità e l’efficacia americana nel nucleare con un test che potrebbe rivelarsi utile anche nelle trattative a tre per regolare l’arsenale nucleare. Donald Trump ha infatti di recente annunciato il ritiro degli Stati Uniti dal patto Open Skies, in un passo indietro che molti ritengono propedeutico al ritiro americano da un altro importante accordo sul nucleare, ovvero il New Start che scade all’inizio del prossimo anno e che limita a 1.550 le testate nucleari schierate da Stati Uniti e Russia. L’obiettivo del presidente americano è includere anche la Cina in qualsiasi accordo sul nucleare. L’amministrazione non è comunque arrivata ad alcuna conclusione su un possibile test, anche alla luce della forte contrarietà della National Nuclear Security Administration. Ma la sola ipotesi di un test ha sollevato un’alzata di scudi da parte degli esperti convinti che procedere sarebbe un “invito agli altri paesi che hanno armi nucleari a fare lo stesso”, dice Daryl Kimball, direttore esecutivo diArms Control Association. Gli Stati Uniti sono l’unico paese al mondo che ha usato un’arma nucleare in guerra ma dal 1945 almeno otto nazioni hanno condotto circa 2.000 test nucleari, di cui 1.000 dagli Usa. Le conseguenze dei test in termini di salute e ambiente hanno portato negli anni a condurre gli esperimenti sottoterra fino ad arrivare a una moratoria globale sui test, con unica eccezione la Corea del Nord. I timori sui test hanno spinto più di 184 paesi a firmare il Comprehensive Nuclear-Test-Ban Treaty, un accordo che non entrerà però in vigore fino a quando non sarà ratificato da otto stati chiave, inclusi gli Stati Uniti. Barack Obama si era espresso a favore della ratifica ma non è riuscito a portare a termine il suo obiettivo. La palla è ora a Trump che si è impegnato a rivedere l’intesa senza però assicurare nulla. Visti i precedenti, con Trump che ha bocciato quasi tutte le misure di Obama, per il trattato la strada appare in salita.
















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