Varette o Barette, rito di Messina
- direzione167
- 5 giu 2022
- Tempo di lettura: 3 min
Venerdì Santo avverrà la manifestazione tanto attesa dai Messinesi?
di Ketty Millecro

Si risale al XV sec. per le origini delle Varette o Barette, come dal gergo popolare, periodo della presenza spagnola a Messina. Fu definita dalla tradizione come la più importante manifestazione religiosa pasquale . Era inizialmente un corteo religioso. Venivano caricati a spalla un’immagine dell’Addolorata, un simulacro di una bara con il Cristo morto e altre piccole bare. La Confraternita dei Bianchi nel 1610 propose una processione con statue riguardanti la Passione di Cristo, che avveniva alle due di notte del giovedì. In processione c'era una statua dell'Addolorata, un'enorme croce seguita da cinque bare che rappresentavano i misteri dolorosi, un feretro di cristallo col Cristo morto e la bara della Santa Spina portata a spalla dai padri Domenicani. Dal 1783 al 1793, a causa di un terremoto ci si fermò, ma nel 1801 la processione venne spostata al Venerdì Santo e negli anni successivi si introdussero nuove Barette, fra cui la Caduta di Gesù e l'Ultima Cena.
Nel 1908 il terribile terremoto catastrofico di Messina sospese la Processione per circa quattordici anni per poi esserci nel 1923 ma interrotta nel 1940 per la seconda guerra mondiale. Le statue soggiornarono nella chiesa del SS. Salvatore e furono restaurate, così nella Pasqua del '45 riprese la processione. Le “Barette” sono in cartapesta e con la testa in legno. Tra le più pregiate vi sono quella del “Cristo che cade sotto il peso della Croce”, realizzata nel primo Settecento dal ceroplasta messinese Giovanni Rossello, l’“Ultima Cena”, l’“Orazione nell’Orto”, il “Cristo flagellato”, l’“Ecce Homo”, il “Crocifisso”, L’ “Addolorata” creata dalla famiglia Bonfiglio, il “Cristo nella bara” e la “Pietà”.
La processione abitualmente segue il seguente percorso: dalla via 24 Maggio percorre la via S.Agostino, il Corso Cavour, la via Tommaso Cannizzaro, la via Garibaldi, la via Primo Settembre e si conclude in Piazza Duomo.ne ebbe un percorso che toccava la via Porta Imperiale e via Nino Bixio. Per due anni dal '50 al '52 le Barette rimasero nella chiesa di S. Caterina Valverde e in seguito in via Oratorio della Pace, l'odierna sede, da dove parte la processione. In seguito, la Confraternita dei Bianchi si unì a quella di S. Basilio degli Azzurri per motivi economici e organizzativi ma non poté più affrontare la Processione. Nacquero, perciò, i Battitori, che avevano il compito di reclutare i portatori e guidare i fercoli durante la Processione. Si costituì un Comitato che fece restaurare i gruppi danneggiati dall'incuria di anno in anno. Dal 1994 al Comitato Battitori si unì anche la Confraternita SS. Crocifisso.
La più caratteristica fase è quella della "salita in corsa " che rappresenta il momento conclusivo della processione delle Barette . Ogni anno la processione delle Barette sembra terminare in piazza Duomo dove la gente in semicerchio ascolta la benedizione dell'Arcivescovo. Poi le Barette, prima di rientrare nella chiesa del Nuovo Oratorio della Pace, che molti chiamano "chiesa sconsacrata", che durante l'anno custodisce le Varette, affrontano una salita. È suggestiva l'enfasi che si percepisce, perché i portatori al suono di banda e tamburi devono farle entrare in chiesa in un unico tiro di corsa. A volte è quasi impossibile per via delle dimensioni. Capita che debbano ripetere l'operazione, complicata per via della stanchezza e delle forze che cominciano a scarseggiare. Come tutti i riti, fede religiosa e tradizioni popolari s'intersecano nell'animo del popolo, per creare un unico connubio con la storia di Messina. In Pandemia ai messinesi è mancata molto la manifestazione. Chissà se le autorità competenti decideranno all’ultimo momento per il sì o per il no…?
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