Vaticano: da Genova la prima richiesta di verità
- direzione167
- 5 giu 2022
- Tempo di lettura: 2 min
Abusi/Fermento dopo la decisione di Francesco di abolire il segreto pontificio

GENOVA. Potrebbe arrivare a Genova il primo effetto dell'abolizione del 'segreto pontificio' sui casi di abusi sessuali commessi da chierici su minori, voluta da Papa Francesco.
La procura del capoluogo ligure chiederà infatti nei prossimi giorni alla Diocesi ligure gli atti su un prete che, già nel 1998, era stato indagato dalle autorità ecclesiastiche per abusi su minori. E che oggi potrebbe rischiare nuove accuse dello stesso tipo dopo un esposto presentato da Francesco Zanardi, fondatore della rete L'Abuso e a sua volta vittima da bambino.
La vicenda risale alla scorsa estate. Il parroco di una chiesa di un quartiere residenziale di Genova, viene trasferito di gran corsa senza alcuna comunicazione. A settembre, l'associazione di Zanardi riceve un esposto in cui il prete viene accusato di presunti abusi su minori. La rete L'Abuso indaga e raccoglie una conferma dal sacrestano della chiesa. A quel punto prepara e consegna un esposto alla procura genovese.
"Abbiamo aperto una inchiesta - conferma ora il procuratore capo di Genova Francesco Cozzi - e con ogni probabilità approfitteremo dell'abolizione del segreto pontificio per acquisire gli atti della inchiesta prece- dente per fare luce sulla vicenda".
Il fascicolo è a carico di ignoti e l'ipotesi di reato è violenza sessuale. Fino a martedì, le denunce, le testimonianze e i documenti processuali relativi ai casi di abuso conservate ne- gli archivi dei dicasteri vaticani o nelle Diocesi erano blindate dal segreto.
Con la svolta storica di Bergoglio, annunciata nel giorno del suo 83/o compleanno, le vittime degli abusi potranno conoscere le sentenze dei tribunali ecclesiastici ma anche i magistrati ordinari potranno chiedere di vedere gli atti. Il parroco era stato coinvolto in queste stesse accuse, come detto, mentre era prete nel Levante nel 1998 ed era stato indagato dalla Diocesi di Genova.
Il prete era stato quindi trasferito senza che nessuno sapesse del suo passato. Il caso è invece esploso questa estate quando alcuni parrocchiani lo avrebbero denunciato alle autorità ecclesiastiche. Zanardi da parte sua ha raccolto le testimonianze di alcune vittime del passato, ma anche quelle del sacrestano che confermerebbe gli abusi su ragazzini, in alcuni casi minori di 14 anni.
Dopo la storica decisione del Papa, adesso, la procura di Genova potrà ottenere anche gli atti del 1998 e si potrà sapere come era finita quella vicenda e se le accuse siano fondate o meno. Non è escluso anche che i magistrati possano sentire chi si occupò di seguire la vicenda. Il nuovo corso della Chiesa di Francesco deriva dal Rescritto pubblicato ieri con cui è stata promulgata un'Istruzione "Sulla riservatezza delle cause".
All'articolo 1, si prevede che "non sono coperti dal segreto pontificio le denunce, i processi e le decisioni riguardanti i delitti" in materia di abusi su minori, che nella normativa canonica si definiscono "delicta graviora".
La nuova Istruzione ha previsto anche (articolo 2) che "l'esclusione del segreto pontificio sussiste anche quando tali delitti siano stati commessi in concorso con altri" reati.
E si prevede (articolo 3) che nelle cause canoniche "le informazioni sono trattate in modo da garantirne la sicurezza, l'integrità e la riservatezza" per "tutelare la buona fama, l'immagine e la sfera privata di tutte le presone coinvolte". Ma la soggezione di questi delitti al "segreto pontificio" è retrocessa a normale "segreto d'ufficio".
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