top of page

Verdi e liberali disponibili

GERMANIA/NUOVO GOVERNO: DOMANI SI INCONTRANO CON I SOCIALDEMOCRATICI



di Rosanna Pugliese

BERLINO. È un team inedito, ma i Verdi e i Liberali tedeschi sembrano voler affrontare la partita per il futuro governo effettivamente in squadra. E dopo il secondo round di colloqui esplorativi (i primi in gruppi allargati), oggi a Berlino si sono coordinati su tutto, riuscendo a dividere perfino il tempo dei loro statement perfettamente a metà. Dopo il selfie di martedì notte, quando quattro volti sorridenti hanno dato il segnale dell’avvio armonico di un discorso politico comune, alla ricerca di “ponti”, davanti alla stampa oggi i leader dei due partiti hanno annunciato “un buon inizio” del confronto, sostenendo di avere tutta l’intenzione di dare un governo che possa assicurare alla Germania “la svolta” chiesta dagli elettori col voto di domenica scorsa. Ladies first, e dunque la prima a prendere la parola è stata la verde Annalena Baerbock, che ha parlato di “momento storico per il Paese”. Quindi si è fatto avanti Christian Lindner, numero uno dell’Fdp: “Sentiamo di avere un mandato ad organizzare qualcosa di nuovo”. In chiusura Robert Habeck, per il quale “oggi è stato un buon inizio per arrivare a formare un governo”. “Quando si mette una vite storta al principio è la fine - ha aggiunto il leader dei Verdi - e la vite oggi è stata messa perfettamente dritta”. La presenza davanti alle telecamere garantisce ai due partiti lo stesso tempo di esposizione. È questo il segno dello stile fair, attraverso il quale due realtà molto diverse vogliono fare in modo che il fallimento del tavolo del 2017 “non debba ripetersi”. E pur accennando tutti alle profonde differenze fra loro, sembra che la missione del cambiamento stia riuscendo a creare un senso di responsabilità comune: “Queste elezioni hanno rappresentato una cesura. Gli elettori si sono decisi per un voto contro lo status quo. Bisogna portare qualcosa di nuovo, fondare qualcosa di nuovo”, ha detto infatti Lindner. “Verdi e Fdp sono le forze politiche che più si sono rivolte contro lo status quo e sentiamo di avere un mandato”. E’ vero che in passato si cono state “critiche da diverse prospettive”, ha rimarcato, “ma adesso conduciamo colloqui su come si possano costruire ponti, su temi come clima, finanze, dove sono delle differenze. E percepiamo che già il fatto che si parli fra di noi, che vi siano questi colloqui in forma così riservata, può già essere un messaggio di rinnovamento”. Dall’altro lato anche l’Unione ha provato a compattarsi, con un’uscita dei bavaresi della Csu che ancora una volta hanno cambiato tono: “Oggi è stato assolutamente chiaro all’incontro del direttivo che andiamo con uno spirito positivo alle trattative per il governo con Verdi e Liberali. La coalizione Giamaica ha una chance e ha anche charme”, ha affermato il segretario generale del partito, Markus Blume. Parole importanti per provare a liberare il campo dalle tensioni dovute alle divisioni interne in vista dei colloqui di domenica, quando, in formazione bilaterale, Liberali e Verdi incontreranno i socialdemocratici di Olaf Scholz, mentre in serata l’Fdp avrà anche il primo abboccamento con l’Unione. In casa dei conservatori tedeschi, che domenica hanno subito una sconfitta storica, perdendo 9 punti rispetto a quattro anni fa e precipitando al 24,1% (mentre l’Spd ha conquistato 5 punti ed è al 25,7%), le polemiche però non sono certo finite. Bild on line ha rivelato che l’avvocato finanziario Friedrich Merz avrebbe ancora mire sulla presidenza del partito (sfuggitagli di mano per ben due volte, con due sconfitte contro Annegret Kramp-Karrenbauer prima e Armin Laschet poi). L’ex avversario di Angela Merkel (fu fatto fuori proprio dalla cancelliera ed ha di nuovo un seggio al Bundestag da due giorni) vuole però un cambio di regole: la sua pretesa adesso è che non siano più solo i delegati a votare il futuro presidente ma la base del partito, che ritiene essergli favorevole.

Comentarios


bottom of page