top of page

Von der Leyen, pronto piano Ue per l'energia solare

'Autonomia da Mosca'. Phasing out o price cap per petrolio russo



BRUXELLES, 24 APR - Una corsa contro il tempo, stretta tra le pressioni di Washington e le titubanze di Berlino e Budapest. L'Ue prepara la bozza finale per escludere gradualmente il petrolio russo dal Vecchio Continente e, nel frattempo, disegna il piano RePowerEu con un obiettivo: coniugare l'autonomia energetica da Mosca al maggior uso delle rinnovabili. Obiettivo ambizioso e difficile, nel quale, tuttavia, Bruxelles mostra di credere. Da Nuova Delhi, dove è in missione ufficiale, la presidente della Commissione Ursula von der Leyen ha annunciato infatti che il mese prossimo l'Ue presenterà una nuova strategia per l'energia solare. La data da cerchiare con il rosso è quella del 23 maggio. In quel giorno l'esecutivo Ue metterà sul tavolo il piano per l'indipendenza energetica europea. Un piano che, ovviamente, sarà composto da indicazioni nel breve e medio termine e prospettive più di lungo periodo. L'assioma, tuttavia, è unico: "La guerra in Ucraina ci ha ricordato nella maniera più dura come la dipendenza dalla Russia non sia più sostenibile", ha sottolineato von der Leyen. Nel breve termine l'Ue lavora ad una piattaforma per gli acquisti comuni di energia, in modo da assicurarsi forniture di gas, gnl e idrogeno da partner alternativi a Mosca. Sarà un "meccanismo volontario" che si svilupperà sotto il coordinamento di Bruxelles. In prospettiva l'esecutivo europeo vuole tuttavia che sia l'energia pulita ad essere protagonista: dall'idrogeno pulito all'eolico, dalle biomasse all'energia geotermica fino, appunto, a quella solare. "La politica energetica - ha sottolineato von der Leyen - è anche politica di sicurezza". E in nome della lotta al climate change Bruxelles tenta anche di creare una breccia in uno dei Paesi più vicini a Russia e Cina, l'India. "Il vostro obiettivo di arrivare, entro il 2047, al 50% dell'energia proveniente dalle rinnovabili è molto ambizioso. Penso che Europa e India abbiano molto in comune", ha rimarcato von der Leyen parlando all'Energy and Resources Institute di Nuova Delhi dove la numero uno della Commissione vedrà il primo ministro Narendra Modi. Sul tavolo non c'è solo la guerra in Ucraina (con la posizione indiana che resta ancorata ad una rigidità neutralità) ma, soprattutto, la pianificazione di un nuovo forum Ue-India su commercio e tecnologie per alzare il livello di cooperazione. A metà settimana, intanto, l'Ue è chiamata a puntellare il sesto pacchetto di sanzioni con lo stop al petrolio russo. I contatti tra la Commissione e le cancellerie europee sono più che mai fitti anche perché le strade da seguire sono ancora diverse: all'opzione dell'eliminazione graduale dell'import (il cosiddetto phasing out applicato al carbone) si affianca l'ipotesi del 'price cap', del tetto ai prezzi di vendita di petrolio che sia inferiore ai costi di mercato. Misura che, tuttavia, potrebbe essere aggirata dai produttori russi indirizzando ad altri clienti il petrolio che non giunge all'Europa direttamente attraverso gli oleodotti. Le prossime ore saranno decisive, l'unanimità dei Paesi membri è tutt'altro che scontata. Con la Germania a guidare il fronte della prudenza. Una Germania che deve fare i contri anche con l'ex cancelliere Gerhard Schroeder, che in un'intervista al New York Times, ha escluso qualsiasi mea culpa per la sua politica oggi tacciata di filo-putinismo. "Ho servito gli interessi tedeschi, tutti sono stati d'accordo negli ultimi 30 anni", ha spiegato.

Comments


bottom of page