Votavano anche i morti: 2 arresti
- direzione167
- 5 giu 2022
- Tempo di lettura: 3 min
REGGIO CALABRIA/IN MANETTE CONSIGLIERE PD. MORRA, IN CALABRIA È EMERGENZAI

di Clemente Angotti
REGGIO CALABRIA. Ci sarebbero due defunti tra i votanti alle ultime elezioni comunali di Reggio Calabria. E’ quanto emerso dall’inchiesta della Procura della Repubblica reggina che all’alba di ieri ha portato all’arresto del consigliere comunale del Pd Antonino Castorina, appena rieletto, e di un presidente di seggio, Carmelo Giustra, entrambi ai domiciliari. A quasi tre mesi dalle elezioni amministrative che hanno confermato per il secondo mandato consecutivo il sindaco del Pd, Giuseppe Falcomatà, le accuse di falso in atto pubblico e reati elettorali contestate ai due arrestati a seguito delle indagini (che al momento non mettono in discussione il risultato delle urne), condotte dalla Digos della Questura reggina con il coordinamento del Procuratore Giovanni Bombardieri, dell’aggiunto Gerardo Dominijanni e del pm Paolo Petrolo, gettano comunque un’ombra sul responso della competizione del 20 e 21 settembre. Elementi che hanno spinto il presidente della Commissione parlamentare antimafia Nicola Morra a dichiarare che “a Reggio Calabria alle ultime elezioni comunali hanno votato anche i morti”. “Si capisce - ha poi aggiunto Morra - che la Calabria è un’emergenza democratica da affrontare con durezza? O si muta approccio, o non se ne uscirà per troppo tempo ancora”. I provvedimenti, eseguiti all’alba, sono stati emessi dal Gip di Reggio Calabria nell’ambito di accertamenti avviati nello scorso mese di novembre grazie ad un’intuizione della Digos e della Procura sul caso di alcune persone che non si sarebbero mai recate al seggio ma delle quali risultava il voto. Oltre ai due elettori passati a miglior vita (ma in grado di esprimere le loro preferenze) ci sarebbero anche altre “circostanze”. In particolare, il voto di chi si è astenuto sarebbe stato possibile grazie alle centinaia di duplicati delle tessere elettorali che, secondo quanto emerso, Castorina e altri soggetti a lui vicini avrebbero ritirato negli uffici comunali senza alcuna delega e senza i documenti di identità degli interessati. Non tutte, ma buona parte di quelle schede, poi, sarebbero state utilizzate per registrare il voto in alcuni seggi della città. Non avendo il documento di riconoscimento degli ignari elettori, si è proceduto alla loro finta identificazione attraverso la normativa che consente ai membri dell’Ufficio elettorale di sezione di certificarne la “conoscenza personale”. “Questa - ha precisato il procuratore Bombardieri - non è un’indagine sulle elezioni, ma su alcuni fatti reato accertati in quanto commessi in occasione delle elezioni amministrative di Reggio Calabria”. C’è anche un altro aspetto venuto alla luce. “Castorina ha provveduto lui stesso - ha aggiunto il procuratore - alla nomina dei sostituti dei presidenti di seggio all’inizio facendo riferimento a un atto di delega da parte sindaco, titolato a nominare i presidenti che sostituivano quelli che rinunciavano all’incarico e poi con una procedura successivamente ratificata dallo stesso sindaco”. Numerose le prese di posizione seguite alla diffusione della notizia dell’arresto di Castorina, dirigente nazionale del Pd. Il sindaco Falcomatà ha parlato di “giornata triste” per la città precisando che si tratta di “fatti che vanno pienamente sviscerati ed accertati”. All’attacco il candidato sindaco del centrodestra Antonino Minicuci, uscito sconfitto dal ballottaggio, che ha invocato il ritorno al voto, al pari di un altro candidato sindaco il giornalista Klaus Davi secondo cui le elezioni amministrative “vanno annullate”. Di “ombre sinistre” ha parlato Matteo Salvini secondo cui “Reggio e la Calabria meritano di più”.
Comments