Addio a Pasinato, stella del volley
- direzione167
- 5 giu 2022
- Tempo di lettura: 2 min
PALLAVOLO/L’AZZURRO VINCITORE DI DUE EUROPEI E UN CAMPIONATO DEL MONDO MUORE A 52 ANNI

ROMA. Una malattia incurabile ha portato via, ad appena 52 anni, Michele Pasinato, veneto di Cittadella, una tra le stelle più brillanti della pallavolo italiana, che giocò in una nazionale poi definita dalla federazione mondiale 'la squadra del secolo’. Tanti sui social i saluti degli ex compagni. Andrea Giani ha postato una foto di loro due che alzano una coppa ed il messaggio "ciao amico mio". Lorenzo Bernardi ha scritto "ti voglio ricordare così, la vita in certi momenti è veramente crudele" e l'immagine di Pasinato che esulta. Giocando nel ruolo di opposto, in azzurro aveva collezionato 252 presenze, prendendo parte a molte vittorie di quella passata alla storia come "La Generazione di Fenomeni". Sotto la guida dell'argentino Julio Velasco (1989-1996), del brasiliano Bebeto (1996- 1998) e di Andrea Anastasi (1998-2002), l'Italvolley collezionò, tra il 1989 e il 2000, una serie di successi senza precedenti, inclusi tre mondiali consecutivi. Pasinato partecipò all'ultimo, quello del 1998 a Tokyo. Nel suo personale palmares anche due ori Europei giocati da protagonista (1993 a Turku e 1995 ad Atene) e sei edizioni della World League. Prese inoltre parte ai Giochi di Barcellona 1992. A livello di club, ha indossato le maglie di Petrarca, con cui vinse la Coppa Cev nel 1994, Gabeca, Roma e Padova. È tutt'ora suo il record di punti nella regular season della massima serie del campionato italiano (7.031 in 280 partite). Dopo aver chiuso la carriera da giocatore nel 2006, si era dedicato al settore tecnico della Pallavolo Padova. Si occupava delle squadre giovanili, che ha seguito finchè la malattia gliel'ha permesso. In chi ha avuto la fortuna di conoscerlo, ricorda la Federvolley, Pasinato lascia il ricordo di uomo e atleta impeccabile, sempre pronto a mostrare l'attaccamento verso la maglia azzurra e più in generale verso il volley. Una passione talmente forte da aver contagiato i figli Edoardo e Giorgio, entrambi giovani pallavolisti.
















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