Angelo Azzurro
- direzione167
- 5 giu 2022
- Tempo di lettura: 4 min
Europei/ Donnarumma decisivo: le sue parate hanno consentito all’Italia di battere la Spagna

FIRENZE. Le mani d’oro. Nella valanga di complimenti, spicca la definizione scelta da L’Équipe per Gianluigi Donnarumma, stella del calcio di quelle che non proprio tutti ama- no, che ha irrobustito il fronte degli ammiratori neutralizzando il rigore dello spagnolo Alvaro Morata, con una parata decisiva per l’Italia per raggiungere la finale di Euro 2020. In attesa dell’ultimo atto, il portiere azzurro ha superato assieme alla nazionale vari esami di maturità, in un Europeo iniziato da svincolato di lusso ma con in tasca già un accordo con il Paris Saint Germain, ancora da ufficializzare. “Noi in campo, voi sugli spalti, per le strade, davanti alla tv. Circondati da una grande passione e dal vostro affetto ci prepariamo per la finale”, ha scritto il portiere su Twitter in una notte in cui ha faticato a trattenere le lacrime davanti alle telecamere, prima di festeggiare con i compagni cantando a ripetizione ‘Notti magiche’. E sui social ora è più difficile trovare le critiche e gli insulti che per anni lo hanno perseguitato, da parte di chi lo ritiene solo un incontentabile o giudica senza scrupoli i suoi procuratori, Mino ed Enzo Raiola. L’Europeo dice che un portiere così non può non giocare la Champions. Quest’anno lo avrebbe finalmente potuto fare al Milan, e invece lo farà a Parigi, dove la nuova avventura dovrebbe fruttargli una dozzina di milioni di euro a stagione, ben più di quelli proposti invano dal club rossonero mesi fa per prolungare un contratto che da anni ogni estate ha generato un tormentone. Nel giugno 2017 qualche tifoso lo accolse con una pioggia di dollari finti al debutto nell’Europeo Under 21, una scena fastidiosa quanto il soprannome ‘Dollarumma’ per il portiere, criticato poi anche per la scelta di rinviare la maturità rifugiandosi a Ibiza. Nei mesi successivi il rinnovo del contratto con il Milan ha solo posticipato la se- parazione alla fine della scorsa stagione. A Coverciano temevano che le vicende di mercato durante l’Europeo potessero togliere serenità al giocatore, che ha svolto le visite mediche con il Psg nel giorno di riposo dopo la fase a gironi e non si è scomposto quando un tifoso da bordo campo gli ha sventolato una banconota da 20 euro prima dei quarti contro il Belgio, a Monaco. Questa volta Donnarumma l’ha presa con il sorriso, continuando a lavorare con serenità con il preparatore dei portieri Massimo Battara e seguendo i consigli del suo collega veterano Savatore Sirigu, che ha saputo trovare le parole giuste anche prima dei rigori contro la Spagna. Di sorrisi poi Donnarumma ne ha regalati a tutta Italia con le sue parate, spesso decisive al netto di qualche incertezza nelle uscite e nelle giocate con i piedi: una su Gregoric all’inizio del secondo tempo supplementare con l’Austria, almeno un paio sui belgi De Bruyne e Lukaku, infine contro la Spagna prima ha salvato il risultato su un tiro ravvicinato di Dani Olmo, poi si è superato su Morata, senza dimenticare che ha dato il via all’azione del gol di Federico Chiesa accelerando la ripartenza con un passaggio rasoterra. In Francia lo aspettano, adesso ancor di più convinti che l’ex milanista sia pronto a raccogliere l’eredità dei gran- di portieri italiani, da Gianluigi Buffon a Francesco Toldo, anche lui eroe in una semifinale europea nel 2000 parando ben tre rigori. IL GIORNO DOPO - Relax e recupero: sono le parole d’ordine nel quartier generale della Nazionale azzurra allenata da Roberto Mancini a Coverciano, dove nascono e crescono le speranze azzurre. Le scorie dei tempi supplementari e dei rigori di martedì sera contro la Spagna devono essere smaltite in fretta, perché la finale si avvicina e le ambizioni europee crescono, andando di pari passo con le speranze di un’intera nazione. I calciatori che hanno giocato martedì ieri si sono limitati a qualche bagno in piscina, ai massaggi, allo scopo di tonificare i muscoli e rilassarli dopo il pesante stress atletico di Wembley. Lavoro in campo, invece, per chi ha riposato contro la ‘Roja’ di Luis Enrique. La condizione generale degli azzurri è buona e a questo punto bisognerà vedere i tempi di recupero di alcuni elementi che contro la Spagna sono apparsi molto provati nella parte finale dell’importante confronto. Il ‘day after’ azzurro è stato scandito da una escursione termica che da Londra ha portato ai 39 gradi di Firenze, con l’umidità che si tagliava a fette. Gli azzurri sono sbarcati alle 4,55 Am di ieri mattina: per loro, fra emozioni e adrenalina, dormire è stato praticamente impossibile. Tanti sorrisi e tantissima felicità per la finale raggiunta, un traguardo che sembrava impossibile fino a qualche anno addietro. La serata è stata dedicata alla leggerezza: grigliata e partita di semifinale fra Inghilterra e Danimarca alla tv, per conoscere l’avversaria contro la quale giocarsi l’Europeo 2020, ovvero la selezione di Southgate. Da oggi si tornerà alla normalità, con allenamenti e conferenze stampa. Sabato nuova partenza per l’Inghilterra, direzione Wembley, dove l’Italia cercherà di realizzare un sogno che insegue dal giugno 1968, giorno in cui capitan Giacinto Facchetti alzò verso il cielo di Roma il trofeo Henry Delaunay. Ripetersi, a soli quattro anni dall’esclusione dai Mondiali, sarebbe davvero un’impresa senza precedenti.
















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