Biden vuole ricandidarsi
- direzione167
- 5 giu 2022
- Tempo di lettura: 2 min
“SE LA SALUTE MI ASSISTE”. LE POSSIBILITÀ AUMENTANO SE SI RIPRESENTA TRUMP

di Ugo Caltagirone
WASHINGTON. “Se la salute mi assiste...”. Questo l’unico possibile ostacolo ad una nuova candidatura di Joe Biden, che non ha alcuna intenzione di gettare la spugna nonostante la veneranda età. Soprattutto se per le presidenziali del 2024 dovesse scendere ancora in campo Donald Trump. Il presidente americano lo dice a chiare lettere nel corso di un’intervista alla Abc in cui difende il suo operato di fronte alla nuova ondata di contagi che rischia di fermare ancora una volta il Paese. Biden vuole il secondo mandato perché non ha intenzione di lasciare incompiuta la sua agenda politica ed economica, che tante difficoltà sta incontrando anche all’interno dello stesso partito democratico. Ma sa benissimo che il fattore età nel suo caso non è secondario: al prossimo Election Day, nel novembre del 2024, avrà 81 anni. “Ho grande rispetto per il destino, che è stato determinante molte, tante volte nella mia vita”, ha spiegato, riferendosi ai gravi lutti avuti in famiglia. L’ultimo quello del figlio Beau, suo erede politico, morto nel 2015. “Ma se sono in salute, come sono in buona salute adesso, voglio candidarmi di nuovo. E se corre Trump, questa possibilità aumenta”. La vicepresidente Kamala Harris, più volte indicata come suo successore in una sorta di staffetta, dovrà dunque farsene una ragione, così come altri aspiranti candidati nelle fila dei dem, vedi Pete Buttigieg o Stacey Abrams. Ma a remare contro Biden non c’è solo l’età. La popolarità del presidente resta ai minimi. A dicembre, secondo Gallup, è al 43%, sostanzialmente invariata per il quarto mese consecutivo, dal controverso ritiro dall’Afghanistan. Dunque, spiegano gli esperti, non si tratta più di un’eccezione, di un calo fisiologico e temporaneo. E la valanga Omicron, unita allo stallo del piano per l’economia e all’alta inflazione, rischia di danneggiare la ripresa e di peggiorare ancor di più la percezione dell’operato del presidente. Ma se per Biden la strada verso una possibile ricandidatura è irta di ostacoli, non meno lo è per i piani di rivincita di Donald Trump, che nel 2024 avrebbe comunque 78 anni. Qui a pesare è non solo l’incognita legata alle varie inchieste, dal Congresso alla magistratura, ma anche la battaglia per la leadership del partito repubblicano. Intanto l’ex presidente non cede di un millimetro sulla teoria delle elezioni rubate nel 2020 e, secondo quanto riporta il Washington Post, tantissimi funzionari elettorali negli Stati Usa reclamati dal tycoon continuano a subire una pressione fortissima per proseguire nelle indagini sui brogli e arrivare a una ‘decertificazione’ della vittoria di Biden. Un’operazione tesa a creare sempre più sfiducia nel sistema elettorale e guidata da decine di stretti collaboratori ed alleati di The Donald. Quest’ultimo inoltre si è appellato alla Corte Suprema per fermare la consegna di documenti da parte degli archivi nazionali alla commissione del Congresso che indaga sull’assalto a Capitol Hill del 6 gennaio scorso.
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