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C’è il nuovo calendario

CORONAVIRUS/La Serie A riparte a porte chiuse. Stabilite le date dei recuperi tranne che per Inter-Sampdoria


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ROMA. Dopo una decina di giorni di veleni e polemiche, domenica sera Juventus- Inter andrà finalmente in scena in campo, senza tifosi per evitare il dilagare del coronavirus. Il recupero del big match scudetto è stato fissato alla stessa ora nel calendario dei recuperi della settima giornata di ritorno, che apre almeno un mese di calcio a porte chiuse. Per l'occasione, in questo inedito fine settimana, i telespettatori potranno godersi in tv con più slow motion e inquadrature particolari questa e le altre altre gare collocate in palinsesto nell'ennesimo movimentato Consiglio di Lega: Parma-Spal domenica alle 12.30, seguito alle 15 da Milan-Genoa e Sampdoria-Verona, alle 18 da Udinese-Fiorentina, mentre Sassuolo-Brescia sarà il posticipo del lunedì, alle 18.30.Sono stati fissati mercoledì 18 marzo alle 18.30 i recuperi di tre gare rinviate nella sesta giornata, Atalanta-Sassuolo, Verona-Cagliari e Torino-Parma, mentre resta in sospeso Inter-Sampdoria, e anche per questo l'ad nerazzurro Giuseppe Marotta negli ultimi giorni ha contestato le mosse della Lega.La Serie A riparte quindi a porte chiuse, con la consapevolezza che, se il Covid-19 dovesse colpire un calciatore, tutto potrebbe fermarsi. Intanto il fiato è sospeso per un match che può incidere sullo scudetto. Concluso il grottesco gioco dell'oca, inizia l'attesa per uno Juventus-Inter ancor più caldo rispetto al solito. Dopo le tensioni degli ultimi giorni, i vertici dei club si sono incrociati a Londra e, davanti alla platea del FT Business of Football Summit, hanno cominciato a viverla con toni da fair play."Dobbiamo agire responsabilmente, alle ripercussioni economiche penseremo in un secondo momento. La posizione della Juventus è sempre stata quella di tutelare in prima battuta le comunità, perché il calcio ha un enorme impatto sociale - le parole del presidente bianconero, Andrea Agnelli -. E' giusto che siano state le autorità a decidere come affrontare questa epidemia. Fa parte delle loro responsabilità ed è stato fatto con normative".Steven Zhang aveva subito schierato l'Inter nel partito delle 'porte chiuse', e non sembra affatto rinnegare il duro attacco al presidente della Lega, Paolo Dal Pino, definito un "pagliaccio" che gioca con il calendario mettendo la salute pubblica al secondo posto. "Molte persone pensano che le mie parole siano state forti. Penso che le mie parole siano state leggere e non abbastanza forti. Le parole non sono mai troppe quando di mezzo c'è la tutela della salute pubblica", ha chiarito il presidente cinese dell'Inter, sostenendo che nel suo Paese "le procedure di contenimento del virus siano state di successo".Dopo aver incassato il primo attacco limitandosi a un esposto alla Procura federale, di fronte al secondo Dal Pino sta valutando l'ipotesi di querelare Zhang.

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