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“Che botta lasciare la Roma”

Calcio/Per la prima volta Alessandro Florenzi racconta quanto gli sia pesato andarsene


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ROMA. "Lasciare la Roma è stata una botta". Per la prima volta da quando ha lasciato l'Italia, parla Alessandro Florenzi, che a Casa Sky Sport racconta quanto gli sia costato lasciare il club in cui è cresciuto: "La fascia da capitano è stata per me un grande orgoglio perché sono arrivato dopo Totti e De Rossi. Nessuno sarà mai come loro, da qui forse fino alla fine della Roma. Detto questo da loro ho imparato una grande cosa. Che la Roma viene prima di tutto e io ho sempre cercato di fare questo, mettendo la Roma davanti a me". E' un Florenzi a 360 gradi. Che parla del suo passato in giallorosso, del presente a Valencia, e anche dell'emergenza coronavirus. "Atalanta-Valencia? Ringrazio la varicella. Non l'avevo mai avuta in vita mia, è arrivata al momento giusto. Non che ci sia stato il primo contagio, ma quella partita 'ha fatto'", dice riferendosi al match di Champions league indicato da molti come la partita del contagio. "Non so dire se quella partita abbia inciso,- aggiunge - ma se fosse stata giocata a porte chiuse o non giocata proprio, poteva essere limitato il contagio. Ma solo Dio lo sa". Ma quella di Valencia è solo una parentesi? "Non lo so. Sono un ragazzo che nella vita ha sempre fatto dei progetti - risponde Florenzi -, ma questo virus mi ha insegnato a vivere giorno per giorno, a capire cosa può darmi la vita ogni giorno. Non posso dire cosa farò il prossimo anno. Voglio finire qui la stagione nel migliore dei modi, poi penserò ad andare in vacanza, se ci saranno. Affronterò ogni cosa senza problemi, non più come la vivevo prima del Coronavirus".

Quindi tornerà a Roma? "Sinceramente non lo so, dico la verità. Aspettiamo che finisca questo prestito". Oltretutto, a Trigoria ritroverebbe Paulo Fonseca: "Fonseca è uno dei più grandi allenatori che ho avuto calcisticamente parlando - dice Florenzi -. Il problema è che ci può stare che io non piaccia a lui in quel determinato ruolo (terzino n.d.r.), e anche che lui si aspetti altro da me". Ma è vero che in passato ha rifiutato l'Inter? "È una storia che comincia molto tempo prima - replica Florenzi nell'intervista - perché non ho rifiutato soltanto l'Inter per la Roma, anche altre squadre italiane. Ho rifiutato l'Inter quando stavo per rinnovare con la Roma. In quel momento le emozioni che io ho provato per la Roma non me le potrà portare via nessuno. In quel momento ho scelto con il cuore e non con la testa: non lo rimpiango". Inevitabile farlo parlare del famoso abbraccio alla nonna, che era in tribuna, dopo un gol e gli è valso il soprannome 'bello de nonna'. "È un momento che mi tocca particolarmente - racconta -. Non perché voglio sminuire mia nonna. Era la prima volta che mi veniva a vedere e tre giorni fa ha fatto 91 anni. Mio nonno era molto appassionato di calcio e ho sempre immaginato che vicino a lei ci fosse lui e l'altra nonna a cui ero molto legato. Se parlo adesso di loro mi emoziono, come tutti quando parlano dei loro nonni. E' venuto tutto molto spontaneo, le avevo detto che se avessi segnato l'avrei abbracciata. E' stato un gesto istintivo fatto molto bene. Quanto al soprannome, una cosa è stata sbagliata, perché sono stati mesi infernali per lei. Chiamate a casa, al citofono, le andavano sotto casa i giornalisti. Le avete fatto passare l'inferno. Lei aveva 85-86 anni, non era giovanissima, non è stato facile per lei".

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