Codesal contro Maradona
- direzione167
- 5 giu 2022
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ITALIA 90/L’arbitro della finale: “E’ la persona peggiore che ho mai incontrato. Dovevo espellerlo”

ROMA. "Hijos de puta". Nel ricordo di molti italiani, le notti magiche del Mondiale '90 non sono solo gli occhi spiritati di Totò Schillaci o il gol di testa di Caniggia, in semifinale. C'è anche quell'insulto gridato da Diego Armando Maradona a tutta l'Italia, per i fischi all'inno argentino dello stadio Olimpico. Epilogo di una storia di amore e rivalità che intrecciava Napoli, l'Italia, ElPibe,laFifa,l'Argentina.Ariaprirelaferita,30 anni dopo quell'8 luglio, è Edgardo Codesal, arbitro uruguaiano di quella finale tra Germania e Argentina. A suo modo, anche quella di Codesal è una storia di orgoglio e vendetta. Nato a Montevideo, diresse quella finale come arbitro della federazione messicana, ma la sua origine geografica e le decisioni prese in campo (il rigore decisivo, fischiato alla Germania, uno reclamato e non concesso all'Argentina) lo hanno trasformato in un 'nemico'. "Ancora oggi, ci sono tifosi argentini che mi insultano - ha raccontato Codesal a Radio 1010, emittente uruguagia -. In questi giorni mi augurano che sopravviva alla morte dei miei cari per coronavirus, perché soffra di più: una follia mentale. Ma le decisioni che presi erano giuste:il rigore alla Germania lo ridarei oggi come 30 anni fa, con o senza Var. lo dico da Montevideo sapendo che queste mie parole arriveranno veloci e Buenos Aires". Ma la parola che sarà arrivata veloce è un'altra, e riguarda proprio Maradona. La considerazione personale che Codesal ha di lui è ruvidissima: "Gli ho visto fare in campo cose stratosferiche, nelle partita con la Russia entrò nonostante avesse una caviglia gonfia come un pallone ma fu il migliore in campo e decise la partita. Nella semifinale dell'86 col Belgio da quarto uomo lo vidi trascinare la squadra, non solo con le giocate: era un leader, e le sue gioca- te erano incredibili. Come calciatore, massima ammirazione. Ma come persona, è una delle peggiori che abbia mai incontrato in vita mia: una persona sgradevole". Quella di Codesal è una vendetta per le durissime parole usate dal Pibe il giorno dopo la finale persa, come si capisce anche dalla 'vocetta' storpiata da lui usata in radio per raccontare le parole di Maradona, che dopo quella finale lo accuso' parlando di 'mafia della Fifa'. Trent'anni dopo, l'arbitro fornisce la sua versione: "Avrei dovuto espellere Maradona prima della finale di Italia '90, agli inni nazionali, per quell'insulto a tutto lo stadio. Se avessi applicato le regole, avrei dovuto espellerlo prima del fischio d'inizio". Invece di espellerlo, il direttore di gara cercò "di calmarlo, spiaceva anche a me che fischiassero l'inno argentino ma gli dissi: 'Sei il giocatore più grande del mondo, non pensarci e gioca e vedrai che ti toglierai questa spina'. Ma lui non capì, e borbottò altri insulti...". L'ex direttore di gara, che non ha nascosto la sua ostilità agli attuali parametri di arbitraggio ("La Var? E' come un piatto cotto troppo velocemente, dovevano studiarla meglio e ora hanno tolto autorità al direttore di gara"), ha rivelato anche che quando in quella finale poi vinta dalla Germania con un rigore di Brehme espulse l'argentino Monzon, Maradona gli si avvicinò sibilando: "Tanto lo so, è un furto della Fifa, non vuole che vinciamo e tu sei stato mandato per questo". Avrei potuto espellerlo anche in quell'occasione".
















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