Comincia l’era Mourinho
- direzione167
- 5 giu 2022
- Tempo di lettura: 3 min
ROMA/IL TECNICO TORNA IN SERIE A E CHIEDE TEMPO PER LA CRESCITA DEL CLUB

ROMA. Undici anni, 4116 giorni dopo, Josè Mourinho ritrova la Serie A. Il campionato italiano lo aveva salutato da vincente con l’Inter il 16 maggio 2010: 1-0 in casa del Siena grazie alla rete di Milito. Tornato al campionato italiano, lo Special one si siede sulla panchina della Roma nell’anno in cui lo scudetto è di nuovo sulle maglie nerazzurre. Di fronte, inoltre, ci sarà ancora una toscana per l’esordio ufficiale in giallorosso all’Olimpico che registrerà un quasi sold out del 50% della capienza prevista. Nella Capitale infatti arriva la Fiorentina, ma quello ascoltato in conferenza stampa è uno Josè Mourinho totalmente diverso rispetto al passato, ben consapevole di come la natura dei progetti sia diversa. All’Inter, come nel Chelsea, Real o Manchester United, si chiedeva di vincere subito. A Roma l’obiettivo è porre le basi per costruire un percorso vincente. Per questo dal giorno della sua presentazione continua a chiedere tempo. “È la parola chiave del nostro progetto - spiega lo Special One -. Qui non si vince da tanto ed è facile capire chi parte sopra di noi, basta vedere la classifica dello scorso anno”. Non per questo, però, la Roma deve partire battuta. Anzi, è esattamente all’opposto secondo Mou. “Anche se non sarà possibile vincerle tutte, il nostro atteggiamento deve essere volto a quello, soprattutto quando incontreremo chi è più forte” va ripetendo da giorni il portoghese. Insomma a Trigoria è in atto una vera e propria “Moutazione” e come tutti i processi di cambiamento richiederà tempo e lavoro. Ad accelerare il tutto può essere il mercato, ma anche qui l’allenatore è chiaro. “È vero mi manca qualcosa, ma non posso pretendere altro dalla società che ha fatto uno sforzo enorme per rispondere a delle situazioni inaspettate”. Riassumendo: manca il play tanto richiesto, ma poco importa se arriverà subito, a gennaio o la prossima estate. Lo Special One lavorerà con la rosa a disposizione. Dagli addetti ai lavori dell’Olimpico, invece, pretende di più e incalzato, torna a parlare del manto erboso non impeccabile già in occasione dell’amichevole con il Raja Casablanca. “Non c’è correlazione con l’infortunio di Smalling - ci tiene a sottolineare Mourinho -, ma certo il terreno di gioco non era in perfette condizioni. Credo però che già domani sarà più accettabile, confido nell’orgoglio e nella gente che ci sta lavorando”. Le preoccupazioni del tecnico poi si spostano alla formazione anti Fiorentina perché dopo la vittoria con il Trabzonspor vuole dare continuità di risultati e in conferenza stampa annuncia: “Non farò tanti cambi, abbiamo bisogno di giocare e mettere minuti, ma la squadra sta bene e le vittorie aiutano a recuperare più velocemente”. Tra le due gare, però, passeranno appena 72 ore e il mini turnover potrebbe colpire uno dei due mediani perché Veretout e Cristante sono quelli che meno di tutti hanno lavorato in pre season e forse Zaniolo, rientrato solo giovedì dopo un anno di stop. Per il resto formazione confermata in blocco con l’aggiunta di Abraham tra i convocati. In mattinata, intanto, è diventato ufficiale il prestito al Milan di Florenzi e a differenza dell’ex capitano della Roma, Mourinho ha provato a chiudere con una battuta. “Gli auguro il meglio, ma spero che arrivi dietro di noi”. Il guanto di sfida è stato lanciato.
















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