Commisso eroe viola
- direzione167
- 5 giu 2022
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Juve & arbitri/Il miliardario newyorkese incontra il presidente della Figc Gravina

FIRENZE. Non si placa la tempesta sollevata dal duro sfogo del presidente della Fiorentina, Rocco Commisso, contro la direzione di gara di Torino. Anzi. A Coverciano, dove erano convenuti il presidente dell’Aia, Marcello Nicchi, e il presidente della Figc, Gabriele Gravina, per le Panchine d’oro, si è fatto vivo lo stesso n.1 del club per fare le proprie rimostranze a Gravina, gli animi si sono di nuovo accesi. “Ci sono stati episodi contro il Genoa, contro il Napoli, contro l'Inter, e poi contro la Juventus dove sono un po' scoppiato: forse dovevo scoppiare prima” ha detto con schiettezza Commisso a Coverciano. Il patron viola ha incontrato il presidente della Figc Gabriele Gravina. “E' stato carino con noi”, ha spiegato Commisso, “mentre con Nicchi non ho parlato”. Di arbitri “questa è la prima volta di cui ne ho parlato e poi è successo quello che è successo”, ha aggiunto Commisso. “Io voglio bene al calcio italiano - ha proseguito - ma la Fiorentina deve essere rispettata. Non voglio favori da nessuno, ma credo che la città meriti rispetto da parte di tutti. Non più di tutti, ma uguale a tutti”. Nicchi, che non ha visto il presidente della Fiorentina, ha stigmatizzato il comportamento di Commisso. “Non voglio esprimermi sulle sue parole - ha detto Nicchi -, dico solo che gli arbitri italiani sono, usando lo stesso termine che è stato usato, disgustati da certi comportamenti”. La risposta del patron viola è arrivato in serata attraverso Radio Bruno: “A Nicchi daremo una risposta come società. Gli arbitri non devono essere giudici, non possono intervenire. E tranquillo non lo sarò mai, perché ho già visto troppo. Perché Nicchi non va a vedere tutti questi ‘incidenti’ che ci sono capitati?”. A frenare Commisso interviene il “Palazzo”: lo stesso Gravina e il presidente del Coni, Giovanni Malagò. “Lo sfogo credo possa essere ritenuto legittimo da parte sua e non condivisibile da parte mia - ha dichiarato il presidente Figc -. Capisco che ci possono essere reazioni di questo tipo. Ma non può giustificare una alzata di toni come nelle ultime 24 ore”. “Quando ci sono dei soggetti così importanti che si mettono a livello pubblico a fare questo tipo di discussioni, al netto del torto o della ragione, chi ne perde è l’intero sistema”, il parere di Malagò. Quanto all’incontro con Gravina, Commisso ha spiegato di non volere “favori da nessuno, solo rispetto per la Fiorentina e per Firenze, e comunque non più di altri, bensì uguale agli altri. Dopo quanto visto a Torino, ma prima ancora c’erano stati altri episodi a Napoli, col Genoa, con l’Inter, alla fine sono scoppiato”. Commisso è tornato anche a parlare della Juve: “Con Agnelli c’è sintonia e quando i bianconeri sono venuti a giocare a Firenze ho ringraziato Buffon per quanto ha fatto anche con la Nazionale, ho parlato anche con Sarri, l’unico che non mi ha salutato è stato Nedved, non so chi gli dia tutta quest’arroganza e questa importanza, anche per questo mi ha fatto arrabbiare la sua battuta sul té. Pradè e Barone non hanno mai fatto queste cose, ho rispetto per Elkann che peraltro a suo tempo mi chiese perché proprio io, juventino, avevo preso la Fiorentina”. Infine, Commisso ha lanciato un messaggio in vista della sfida con l’Atalanta: “Sabato prossimo non voglio scenate e ai nostri tifosi dico fare i bravi, gli sfottò ci stanno ma lasciamo stare Gasperini”. Il direttore sportivo della Fiorentina Daniele Pradè, ai microfoni di Radio Toscana, spiega: “Ci sono una serie di episodi a nostro sfavore che non avevamo evidenziato per essere il più corretti possibile. Tutte le volte che volevamo evidenziarli Commisso ci diceva di non farlo. Il presidente però domenica ha dovuto prendere una posizione di difesa nei confronti di una città, di una tifoseria e di una squadra che ne avevano bisogno. E questo mi inorgoglisce parecchio”. “Non è proprio un giorno meraviglioso ma andiamo avanti - ha continuato Pradè -. Ci vogliono almeno un paio di giorni per metabolizzare giornate come quelle di domenica”. Pradè ha voluto chiarire che non ci sono “problemi con la classe arbitrale: Commisso vuole solo essere chiaro, vogliamo giustizia per la Fiorentina. Firenze ormai è casa sua e deve fare il bene di casa sua. Domenica la situazione era arrivata al limite”. Sul botta e risposta con il dirigente della Juventus Pavel Nedved, Pradè ha sottolineato che “Commisso è un personaggio top a livello mondiale e non deve perdere tempo a parlare con un dirigente”.
















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