Conte alla resa dei conti
- direzione167
- 5 giu 2022
- Tempo di lettura: 2 min
INTER/Le parole del tecnico dopo la sconfitta contro il Siviglia sono suonate come un addio

MILANO. Un incontro per provare a riavvicinarsi o, più probabilmente, per dirsi addio. Il futuro di Antonio Conte sembra essere sempre più lontano dall'Inter, in attesa del vertice con la dirigenza che può certificare la separazione. Le parole dopo la sconfitta contro il Siviglia nella finale di Europa League sono suonate come un addio al mondo nerazzurro, un ultimo atto che sarebbe stato decisamente più dolce riportando la coppa a Milano, ma che la beffarda deviazione di Lukaku ha trasformato in una serata da incubo. "Cercheremo di pianificare eventualmente il futuro dell'Inter, con o senza di me. Ma sarò sempre grato a chi mi ha dato questa opportunità", ha detto Conte nel post gara. Frasi che danno l'impressione di un'esperienza ormai giunta al termine, dopo una stagione lunga e complicata. Una annata dura, come lui stesso ha più volte sottolineato, parole che sottolineano anche una stanchezza che forse non ha mai provato nei suoi anni da allenatore, nonostante alla fine i risultati siano dalla sua parte: la crescita dell'Inter è evidente, sia in campionato che nelle coppe, indipendentemente dal ko contro il Siviglia. Il futuro, così, rimane un'incognita. Nel vertice che andrà in scena nei prossimi giorni Conte metterà sul tavolo tutte le sue richieste, non solo quelle per il mercato ma relative anche ad altri aspetti societari. Bisognerà vedere, tuttavia, cosa ne penserà la dirigenza e soprattutto il presidente Steven Zhang: ad oggi, un punto d'incontro tra le parti per continuare insieme sembra un'ipotesi decisamente remota. Altrettanto difficili appaiono sia le dimissioni che l'esonero, anche perché in ballo ci sono parecchi soldi (circa 24 milioni netti fino al 2022): Conte e la società dovranno comunque venirsi incontro, pure per dirsi addio. Nelle considerazioni del tecnico sul futuro c'è anche il fattore famiglia, che lo stesso allenatore ha tirato in ballo dopo il ko con il Siviglia. Non solo una maggiore protezione (il caso della busta con il proiettile arrivato in sede lo scorso novembre), ma anche più tempo da passare insieme. Il ruolo ideale per poter stare di più con la famiglia è senza dubbio quello di ct dell'Italia, opzione che potrebbe permettergli di concentrarsi maggiormente sulla vita privata e che per questo sembra piacere a Conte. In caso di addio di Roberto Mancini (c'è sempre l'ipotesi Psg), si potrebbero così riaprire le porte ad un clamoroso ritorno, ma tutto dipenderà da quello che accadrà nei prossimi giorni, anche in chiave Champions League per i parigini. E il futuro dell'Inter? Anche qui, l'ipotesi è che ci sia una sorta di déjà vu, con Massimiliano Allegri che sostituisce Conte, come già successo alla Juventus nell'estate 2014. Sarebbe l'alternativa più logica, considerando non solo i tempi stretti (i nerazzurri si ritroveranno ad inizio settembre per il via della prossima stagione) ma anche il fatto che la rosa potrebbe già adattarsi al tecnico livornese, con un 4-3-1-2 in cui Eriksen (che lo stesso Allegri voleva già alla Juve) sarebbe il giocatore di qualità, dopo essere stato lasciato ai margini nei primi mesi in nerazzurro. Un puzzle complicato, i cui tasselli potrebbero andare ai loro posti nei prossimi giorni: il futuro, però, passa tutto dall'incontro tra Conte e Zhang.
















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