Corsa per il film straniero
- direzione167
- 5 giu 2022
- Tempo di lettura: 3 min
OSCAR/DALLA POLONIA ALLA GRECIA. MOLTIPLICATI I CANDIDATI, MANCANO ITALIA E FRANCIA

di Francesco Gallo
ROMA. Sono sempre di più i candidati agli Oscar per il miglior film straniero e sembra che la pandemia, che di fatto ha bloccato gli studios di Hollywood e, in aggiunta, ‘l’effetto PARASITE’ di Bong Joon-ho, siano stati un vero e proprio volano in tutto il mondo. L’anno scorso fu infatti record con ben 93 candidature, ma quest’anno si andrà anche oltre. Comunque per la shortlist dei dieci film selezionati bisognerà aspettare il 9 febbraio 2021. Mancano comunque ancora le scelte di Italia e Francia. Per il nostro Paese potrebbero essere in corsa, lo scopriremo il 1 dicembre, NOTTURNO di Gianfranco Rosi, perfetto per una platea internazionale, PINOCCHIO di Matteo Garrone , PADRE NOSTRO di Claudio Noce e anche, come dice Variety, LAVITADAVANTIASÉ di Edoardo Ponti grazie anche all’interpretazione di Sophia Loren. Per la FRANCIA testa di serie potrebbe essere DNA di Maiwenn, ritratto di una giovane donna alla ricerca delle proprie radici culturali e familiari; TWO OF US di Filippo Meneghetti su un’anziana coppia lesbo; GAGARINE di Fanny Liatard e Jérémy Trouilh, film premiato alla Festa di Roma, la storia di un ragazzo che cerca di salvare dalla demolizione il complesso residenziale dove vive. Ecco infine, in estrema sintesi, dalla Grecia alla Danimarca alcuni film già selezionati dai loro Paesi. GRECIA:APPLES di Christos Nikou, aiuto di Yorgos Lanthimos, già alla 77ma Mostra Internazionale d’arte cinematografica di Venezia, racconta di una pandemia globale che causa amnesia. Aris, il protagonista, si ritrova coinvolto in un programma di recupero per aiutare i pazienti che non sono stati reclamati da nessuno a costruirsi una nuova identità. Aris è puntuale a svolgere i compiti che gli vengono assegnati quotidianamente su delle audiocassette, in modo da potersi creare dei nuovi ricordi e documentarli con una macchina fotografica; torna a una vita normale e incontra Anna, a sua volta inserita in un programma di recupero. S PA G N A - L A T R I N C H E R A I N F I N I TA film basco di Aitor Arregi, Jon Garaño e Jose Mari Goenaga, già a San Sebastian, racconta la storia di Iginio, costretto a nascondersi per trentatré anni in casa propria, con l’aiuto della moglie Rosa, per sfuggire al regime di Franco.
GERMANIA - AND TOMMOROW THE ENTIRE WORLD Quarant’anni dopo Anni di piombo di Margarethe Von Trotta, un film sullo scontro ideologico, e non solo, tra gruppi di destra e sinistra nella Germania contemporanea. Tesi portante del film, in concorso a Venezia, è che di fronte a gruppi sociali (leggi nazi) che minacciano la democrazia e l’ordine costituito è del tutto legittima una reazione (anche violenta se occorre) che ristabilisca quest’ordine. Almeno la pensa così la protagonista ovvero la bella ventenne Luisa che studia legge e si sta avvicinando con grande timidezza a un movimento Antifa. SVEZIA - CHARTER di Amanda Kernell, racconta di Alice che non vede i suoi due figli da mesi. L’ex marito li tiene infatti in custodia in attesa della sentenza di affidamento definitivo. Quando una notte uno dei due bambini la chiama in lacrime, la donna si fa coraggio e fugge con loro alle Canarie. POLONIA - NEVER GONNA SNOW AGAIN di Maigorzata Szumowska e Michal Englert, già in concorso al Lido, ha come protagonista Zhenia, massaggiatore ucraino che ha in comune con i supereroi di avere avuto i suoi poteri dopo un incidente: è nato infatti vicino Chernobyl proprio il giorno del disastro nucleare. Viso un po’ androgino, fisico atletico, da ballerino, Zhenia è una sorta di folletto che piace a tutti: uomini e donne. È capace di farti rinascere con i suoi massaggi e va forte anche con l’ipnosi, ma tutti capiscono che potrebbe fare molto di più. BOSNIA-ERZEGOVINA - Sempre dal Lido arriva poi QUO VADIS, AIDA di Jasmila Zbanic che ci porta nell’orrore della guerra dell’ex Yugoslavia ed esattamente a una tragedia, quella di Srebrenica, dove è protagonista una donna, Aida traduttrice dell’Onu, una sorta di Anna Magnani, pronta a combattere per marito e figli come una leonessa. D A N I M A R C A - U N A LT R O G I R O d i Thomas Vinterberg racconta invece l’alcol terapia. Nella chimica umana ci sarebbe un naturale difetto, ovvero l’assenza nel sangue di una percentuale di alcol dello 0,5 che renderebbe la razza umana davvero perfetta. Su questa suggestiva teoria dello psicologo norvegese Finn Skårderud nasce questo film provocatorio e problematico già alla Festa di Roma e premio del pubblico al London Film Festival.
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