Downsett a Vieste per distacco
- direzione167
- 5 giu 2022
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GIRO D’ITALIA/L’INGLESE VINCE L’OTTAVA TAPPA. SULLA CORSA L’OMBRA DEL COVID

ROMA. Il 103/o Giro d'Italia di ciclismo approda nel Gargano, a Vieste, in provincia di Foggia, e incorona il pistard britannico Alex Downsett, ex primatista dell'ora. La maglia rosa resta sulle spalle del portoghese Joao Almeida che, con ogni probabilità, oggi se la vedrà sfilare di dosso nella frazione con epilodo a Roccaraso, località Aremogna, a quota 1.700 metri d'altezza. La notizia del giorno, però, c'entra poco con la lotta per il successo di tap- pa o la classifica generale, moltissimo col virus. Il Giro d'Italia ai tempi del Covid-19 diventa incubo per Simon Yates, che non prende il via da Giovinazzo (Bari), perché trovato positivo. La Mitchelton-Scott isola immediatamente il corridore inglese e il medico del team, Matteo Beltemacchi, confessa che "il test è stato fatto per puro scrupolo", dal momento che il corridore "non presentava particolari sintomi", a parte "una febbriciattola da 37,3-37,4". "Adesso che Yates è sfebbrato", però, resta la spada di Damocle sulla corsa rosa e i timori che non possa essere conclusa come previsto domenica 25 a Milano crescono e vanno di pari passo con la paura legata alla crescita complessiva dei contagi in tutto il Paese. "Il caso di positività di Simon Yates - ha spiegato il direttore di corsa, Mauro Vegni, al termine della tappa pugliese - è stato il primo dopo 10 giorni di corsa, questo significa che la 'bolla’ al Giro ha retto molto bene, così come va detto che anche i controlli rapidi sono da considerare ok, perché ci hanno permesso di accertare tempestivamente la positività di Yates e di fermarlo". Gli altri corridori della Mitchelton- Scott sono risultati negativi all'esito dei tamponi. E questa è una buona notizia, non solo per la carovana. "Se avessimo dovuto seguire solo il protocollo dell'Unione Ciclistica Internazionale, sicuramente avremmo perso del tempo prezioso: saremmo stati costretti a spedire i tamponi a Milano e poi attendere il risultato domani. Oggi, dunque, Yates sarebbe partito per disputare la tappa, rischiando di contagiare altri colleghi". "Tutti noi vogliamo arrivare a Milano - ha aggiunto Vegni - solo un eventuale intervento delle autorità ci fermerebbe. Per il giorno di riposo di lunedì sarà tutto più complicato, perché l'Uci ci impone di seguire il suo protocollo: domani sera sottoporremo al test con i tamponi molecolari i corridori di una decina di squadre. Domani mattina, grazie a un team rinforzato, completeremo i prelievi e li invieremo a Milano; attenderemo i risultati prima della partenza della tappa di martedì e mercoledì si procederà a nuovi controlli per tutti gli addetti ai lavori". Il Giro, per ora, è salvo, ma il futuro della corsa resta appeso a un filo. E, soprattutto, resta legata all'esito dei prossimi tamponi. È stato così per il Tour de France, lo sarà anche per il Giro d'Italia delle foglie morte. Intanto, con il ritiro di Simon Yates, la rosa dei possibili candidati alla vittoria finale si restringe ulteriormente. Fuori Geraint Thomas, fuori Miguel Angel Lopez, out Yates, il numero dei pretendenti alla rosa è ridotto ormai all'osso; aumentano, invece, le speranze di Vincenzo Nibali. Coronavirus permettendo, ovviamente.
















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