“E’ una scelta difficile”
- direzione167
- 5 giu 2022
- Tempo di lettura: 3 min
CORONAVIRUS/Per Gianni Rezza (ISS) non esiste il “rischio zero”, ma la Serie A vuole ripartire

ROMA. I giorni passano, il fatidico 4 maggio si avvicina, ma il mondo del calcio è ancora in attesa del via libera. Ci sono un protocollo sanitario e anche un programma di massima per la ripartenza, almeno della Serie A, e anche però la sensazione che prima di lunedì non arriveranno indicazioni dal governo, già alle prese con le difficili decisioni sulla Fase2. E i giorni trascorrono in un'altalena di accelerazioni e frenate. "E' una decisione difficile da prendere. Per il calcio non ci sono condizioni di rischio 'zero', c'è anche un contatto fisico", afferma Gianni Rezza dell'Istituto superiore di sanità. Ma dal presidente della Lazio, Claudio Lotito, arriva chiara la volonta della Serie A: per l''industria' calcio ripartire è "indispensabile". "Bisogna essere consapevoli dei rischi reali e della situazione del calcio italiano ma molti parlano senza cognizione di causa. Siamo una grande industria che produce un gettito di 1.2 miliardi per l'erario e se dovesse saltare il meccanismo...", afferma il presidente biancoceleste, bandiera del partito della ripartenza. Un vessillo ammainato intanto dall'Olanda, che per prima in Europa decide di fermare il massimo campionato, la Eredivisie. Non sarà assegnato lo scudetto nè retrocederà alcuna squadra. I posti per le coppe sono decisi in base della classifica attuale. Il nodo sicurezza è decisivo anche in Italia, ma la questione economiche e di sopravvivenza del sistema, sottolineata da Lotito, sono altrettanto centrali, anche nell'ambito dei vitali rapporti con le emittenti tv. Dazn ha chiesto alla Lega Serie A una dilazione dei pagamenti per i diritti del campionato, mentre continuano i contatti per individuare la migliore soluzione possibile per ribilanciare la situazione causata dallo stop della stagione. La Lega ragiona su questo nodo complicato ma anche sui calendari, avendo ora una data teorica di chiusura campionato, fissata al 2 agosto, che concede più ampi margini di manovra. Per gli allenamenti, sostiene il presidente della Samp, Massimo Ferrero, non si partirà però il 4maggio, "maforse l'11 o il 18 "e i tempi o rischiano di essere davvero risicati, con partite molto ravvicinate e una nuova stagione incombente e che a giugno prevede gli Europei. "Stiamo seguitando a prenderci in giro - avverte il patron blucerchiato -, finché qualcuno non ci dice che è uscito un vaccino e siamo tutti sereni .E' meglio rimboccarci le maniche per fare una grande stagione l'anno prossimo". "Speriamo che il 4 maggio molti possano ricominciare a lavorare e che noi possiamo riprendere con gli allenamenti individuali - replica il bomber dell'AtalantaAlejandro Gomez -. Come calciatore non vedo l'ora. Dipende tutto dalla sicurezza e dai test che dobbiamo fare". Sul tema, piuttosto complesso, sembra piu probabile che ciascun club stringa accordi con con un ospedale o laboratorio locale, per evitare problemi logistico. La Roma avrebbe già individuato un accordo pilota, per costi e modalità, e non sarebbe il solo club disponibile a sostenere costi aggiuntivi per la comunità, oltre quelli a suo carico per giocatori e staff. Per alleviare le serie difficoltà economiche del sistema, la Fifa ha intanto dato il via al suo piano di aiuti alle 211 federazioni aderenti, stanziando nel giro di pochi una prima tranche di finanziamenti per complessivi 150 milioni di dollari. "La pandemia ha causato sfide senza precedenti per l'intera comunità calcistica e, in quanto organo di governo mondiale, è dovere della Fifa supportare quelli che si trovano ad affrontare bisogni acuti", ha dichiarato il presidente, Gianni Infantino.
















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