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Ecco i primi azzurri in gara

GIOCHI/L’ESORDIO SPETTA AL CURLING MISTO: L’ITALIA CONTRO USA E SVZZERA



di Melania Di Giacomo

PECHINO. Brutta sorpresa a Pechino per il presidente del Coni, Giovanni Malagò, risultato positivo al covid all’indomani del suo arrivo nella capitale e a soli tre giorni dall’apertura dei Giochi invernali. Dopo la sottosegretaria allo Sport, Valentina Vezzali, alla quale il contagio ha impedito addirittura di partire, è così anche il n.1 dello sport italiano a dover quasi sicuramente mancare alla cerimonia di apertura, dove l’Italia sarà rappresentata dall’ambasciatore a Pechino, Luca Ferrari, e in tribuna ci sarà anche il capo delegazione, Carlo Mornati. La rete fittissima dei test con cui la Cina ha avvolto la bolla delle Olimpiadi, a protezione dei partecipanti e della propria popolazione, continua a raccogliere nuovi casi. L’ultimo bollettino emesso dal Comitato organizzatore parla di 24 nuovi casi rilevati in aeroporto o all’interno dei sistema delle bolle, che hanno portato il totale delle infezioni accertate a 272 nel periodo 4- 31 gennaio. Tra loro, anche Malagò, il quale è stato sottoposto al test nel suo albergo e quindi posto in isolamento sotto osservazione medica in una struttura dedicata, dove già sono ospitati altri membri del Cio. Del tutto asintomatico, il presidente del Comitato olimpico nazionale ha postato un messaggio auto incoraggiante su Instagram: “Positivo al Covid ma ancor più positivo nella vita e sulla nostra squadra! Ps: ItaliaTeam ci vediamo il prima possibile sui campi di gara”. Al momento, al contrario di diversi atleti internazionali, nessuno dei 118 dell’Italia Team è finito nelle maglie del contagio, prima della partenza o dopo l’arrivo. Le rigide misure di sicurezza messe in piedi dalle autorità cinesi hanno se non altro il vantaggio di ridurre al minimo i rischi di non poter partecipare alle gare, mentre gli organizzatori lavorano a un piano per riempire i siti di gara fino ad almeno il 30% della loro capacità di pubblico, fermo restando il divieto di vendita al pubblico dei biglietti a favore della distribuzione a “gruppi mirati”. OGGI SI COMINCIA - Stefania Constantini e Amos Mosaner saranno i primi dei 118 componenti dell’Italia Team iscritti alle Olimpiadi invernali a esordire in gara, oggi, rappresentando l’Italia nella prova mista del curling. Alla vigilia della cerimonia di apertura, l’ampezzana e il trentino scenderanno sul ghiaccio del National Aquatics Centre alle ore 8:05 Pm (ET) per affrontare gli Usa nel match d’esordio. Cinque ore dopo, alle 1:05 Am italiane, la coppia tricolore tornerà in campo contro la Svizzera. Fanno parte del round robin anche le coppie di Australia, Canada, Cina, Gran Bretagna, Norvegia, Repubblica Ceca e Svezia. Le prime quattro si sfidano in semifinale: chi vince ha la medaglia assicurata, chi perde si gioca il bronzo nella ‘finalina’. Il doppio misto è stato introdotto nel programma olimpico a PyeongChang 2018, ma per l’Italia si tratta di una prima assoluta in questa specialità. Mosaner sarà in gara anche con la squadra maschile, medaglia di bronzo europea, completata da Retornaz,Arman, Gonin e Giovanella. IL CASO TAIWAN - Anche Taiwan dovrà sfilare alla cerimonia d’apertura e chiusura di Pechino 2022, avventurandosi in un passaggio ad alta tensione. Il Cio non ha ammesso eccezioni e ha obbligato il Comitato olimpico dell’isola a fare retromarcia e a presentare la sua squadra dopo che l’impossibilità a partecipare era stata spiegata venerdì con i voli in ritardo e le rigide regole anti-Covid. Le Olimpiadi si terranno nel mezzo di accresciute tensioni tra Cina e Taiwan, inclusa la ripetuta attività militare aerea nel l’Esercito popolare di liberazione vicino all’isola. Ieri, l’Ufficio cinese per gli Affari di Taiwan, che fa capo al governo centrale, ha riferito che il team di Taiwan era da considerare come ‘Cina, Taipei’, piuttosto che nella terminologia ufficiale di ‘Taipei cinese’, il nome con cui l’isola gareggia nella maggior parte degli eventi sportivi, compresi i Giochi. Per tutta risposta, il Consiglio per gli Affari continentali di Taiwan, che cura le politiche verso la terraferma, ha lamentato la inopportunità della mossa. Il rischio è che la squdra, composta da 15 tra atleti, tecnici e accompagnatori, finisca per sfilare nel gruppo della Cina, insieme a Hong Kong: per Pechino sarebbe l’occasione fin troppo facile per riaffermare che c’è una ‘Unica Cina’, gettando un’ombra sullo spirito olimpico. Che si aggiungerebbe al boicottaggio da parte di Paesi, come Usa, Gran Bretagna, Canada e Australia, per le accuse al Dragone di violazione dei dei diritti umani.

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