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Ecco l’Italia di Mancini

EUROPEI/AMICHEVOLE CON I CECHI: FORMAZIONE-TITOLARE SENZA VERRATTI


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FIRENZE. “L’obiettivo è arrivare l’11 luglio a Wembley per la finale”. Prima conferenza stampa di Roberto Mancini a Coverciano, nel Media Center Italia allestito nell’ auditorium del centro tecnico federale con ingressi contingentati e solo su accredito. E a 8 giorni dal debutto all’Europeo a Roma con la Turchia (“speravo che per quella sera ci potessero essere più tifosi e ci spero ancora, giocare davanti al pubblico è tutta un’altra cosa’‘ ha ammesso) il ct azzurro, presente anche il presidente della Figc Gabiele Gravina, non ha nascosto con quali ambizioni l’Italia affronterà la manifestazione continentale. “È un grande onore rappresentare il proprio Paese - ha affermato il commissario tecnico - e ora che sta per cominciare questo grande appuntamento non vediamo l’ora. Puntiamo ad arrivare fino in fondo, intanto sono felice di aver contribuito a riportare la Nazionale un pò più su rispetto a quando l’ho presa”. Il conto alla rovescia è iniziato, oggi a Bologna contro la Repubblica Ceca qualificata all’Europeo nel Girone D (negli Stati Uniti trasmessa da FuboTv) gli azzurri disputeranno l’ultima amichevole ufficiale: “Sarà un test difficile e quindi probante contro una formazione forte”. Mancini ha fatto capire che la formazione che scenderà in campo potrebbe somigliare a quella titolare dell’11 giugno anche se oggi mancheranno Verratti (“Ma sta facendo passi da gigante e lo valuteremo fra una settimana”), Pellegrini è guarito ma non verrà rischiato e Jorginho potrebbe rifiatare. E dopo l’allenamento di ieri pomeriggio Sensi, che sembrava recuperato, ha accusato un risentimento agli adduttori Cristante è in preallarme. In difesa è duello fra Spinazzola e Emerson (“dopo aver vinto la Champions con il Chelsea ora sto vivendo il sogno dell’Europeo e non penso ad altro, meno che mai al mercato, possiamo arrivare fino in fondo”), in attacco fra Berardi e Chiesa con il primo favorito e al centro più Immobile che Belotti. Quanto all’atteso Raspadori, reduce da 120 minuti con l’Under 21 e un infortunio alle spalle, l’esordio con la nazionale maggiore potrebbe slittare anche se “sarebbe bello che avvenisse a Bologna. Ho chiamato Giacomo perché ha caratteristiche tecniche straordinarie e diverse rispetto a Immobile e Belotti - ha spiegato il ct - Spero che possa entrare e fare come Paolo Rossi, ma non è per questo che l’ho voluto con noia anche se è il futuro della nazionale. Abbiamo ora tre centravanti, la speranza è arrivare il più lontano possibile e quindi ci sarà bisogno di tutti”. Avesse potuto scegliere avrebbe evitato certe dolorose decisioni: “Lasciare fuori Pessina è stata dura - ha ammesso riferendosi al centrocampista dell’Atalanta rimasto comunque come riserva - e comunque non è stato facile neppure per gli altri, tutti avrebbero meritato di stare qui e saranno chiamati di sicuro in futuro. Cosa ho detto a Kean al momento dell’esclusione? È una cosa che deve restare fra noi”. Ancora sui singoli: “Bonucci e Chiellini saranno fondamentali prima di tutto in campo ma lo sono stati anche nell’aiutare i nuovi a inserirsi. Se Donnarumma sarà condizionato dalla situazione contrattuale? Gigio sta bene e l’ho visto tranquillo, del resto gioca ad alti livelli da tempo, non penso che ci saranno problemi”.

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