Ganna, azzurro seconda pelle
- direzione167
- 5 giu 2022
- Tempo di lettura: 3 min
CICLISMO/DOPO IL BIS MONDIALE NELLA CRONO IL CAMPIONE VUOLE ALTRE VITTORIE

ROMA. In pista è un ciclone, su strada una locomotiva umana. Gloria e leggenda si fondono con le vittorie in sequenza che fanno di Filippo Ganna l'atleta azzurro del momento, ma anche del futuro. "Per me la maglia azzurra oramai è una seconda pelle, spero di raggiungere altri successi in futuro", dice all'indomani del Mondiale bis nella cronometro. Tutti per Ganna e Ganna per tutti, insomma. Le vittorie, la passione per la cucina e l'amore per due Carlotte: la sorella minore, con la quale ha un legame così forte da regalarsi reciprocamente un tatuaggio al compimento dei rispettivi 18 anni. Inoltre, Carlotta Ganna è fidanzata con un amico di Filippo, Matteo Sobrero, che sarà partner di Filippo domani, nella cronometro mista già vinta all'inizio del mese all'Europeo di Trento. L'altra Carlotta di cognome si chiama Morino ed è la compagna con la quale Ganna condivide la propria vita da 7 anni. Se lo vedi con un giubbotto di pelle addosso e gli occhiali con i vetri fumé, Filippo Ganna sembra un ragazzone qualunque: alto 195 centimetri e un peso che supera gli 80 chili. Quando sale in sella alla bici, però, si trasforma e diventa 'Top Ganna’: muscoli e aerodinamica fondono l'aria per sviluppare una potenza micidiale. È come un masso gigantesco lanciato in una discesa ripidissima. "Io non sono come Bradley Wiggins, che arrivò a pesare 75 chili, io sono come sono". Il giorno dopo Imola 2020, dove conquistò il primo dei due titoli mondiali a cronometro, a Filippo Ganna venne chiesto se fosse davvero interessato a mettere nel mirino un grande giro, come aveva fatto il baronetto inglese che, dopo avere vinto tanto in pista, si mise in testa di prendersi anche il Tour. E con la stessa squadra di Ganna, che nel 2012 (anno dell'impresa) si chiamava Sky, oggi è denominata Ineos. I grandi giri possono aspettare, disse Ganna, le vittorie no. "Io ho cominciato a correre su strada, voglio continuare. Su pista ho anticipato i tempi, ma i risultati su strada non mi sorprendono, perché ci ho sempre gareggiato", spiegò dopo la vittoria in quota al Giro d'Italia dell'anno scorso. Un'impresa (quasi) impossibile per un atleta con la sua stazza fisica. Le grandi classiche, quelle si, possono essere i nuovi orizzonti di Filippo, che ha già vinto la 'Roubaix' per dilettanti e sembra destinato a ripercorrere il cammino di Francesco Moser, non uno qua- lunque. Lo stesso ex campione trentino lo incorona: "Può battere il record dell'ora, fra uno o due anni, a patto che si prepari bene". A qualcuno ricorda, invece, lo svizzero Fabian Cancellara, anche lui mostruoso a cronometro e nelle classiche del Nordeuropa. Intanto, Ganna si gode il bis iridato, nella terra del ciclismo: i belgi piazzano due corridori sul podio, Van Aert ed Evenepoel, ma l'inno che risuona a Bruges è quello di Mameli. "Riconfermarsi non è mai semplice ha invece sottolineato questa mattina, in conferenza stampa - abbiamo ottenuto un grande risultato di squadra non scontato grazie al lavoro di tutti. Speriamo di ripeterci ancora in futuro". "La programmazione paga sempre ha aggiunto -. ora tifo per i miei compagni. Per me la maglia dell'Italia è ormai una seconda pelle". Oggi appuntamento con un'altra medaglia: l'oro europeo di Trento è già alle spalle e la staffetta mista chiama. Filippo Ganna, Matteo Sobrero ed Edoardo Affini saranno gli alfieri azzurri.
















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