Giancarlo Abete commissario
- direzione167
- 5 giu 2022
- Tempo di lettura: 2 min
LEGA SERIE A NEL CAOS/DOPO LE DIMISSIONI DI CICALA PER CONFLITTO D’INTERESSE

ROMA. "Una persona di grande equilibrio e di esperienza che già conosce il nostro mondo perfettamente e così le dinamiche della Lega". Gabriele Gravina definisce così Giancarlo Abete, annunciando la sua nomina da parte del consiglio federale quale commissario della Lega di A dopo le dimissioni di Mario Cicala per "conflitto d'interesse che ha fatto venire meno il rapporto di fiducia" a causa del suo coinvolgimento nell'or- ganigramma della Lazio.
Per parte sua, l'ex magistrato, nella lettera di dimissioni ha sottolineato di essere "malamente stupito dalla sfacciataggine con cui è stata strumentalizzata la mia di- sponibilità di supplente al Consiglio di sorveglianza della Ss Lazio; disponibilità che mai si è concretata in un rapporto di collaborazione né tantomento ha comportato alcun compenso".
Spetterà dunque all'ex presidente della Figc l'arduo compito di mettere ordine alla caos che si è scatenato a via Rosellini dopo le dimissioni del- l'ex numero uno della Lega Gaetano Miccichè.
"Abete è una figura equidistante che merita rispetto, è una garanzia oltre ogni ragionevole dubbio e sospetto", prosegue Gravina al termine di un consiglio che, nonostante qualche mugugno (Lotito ha lasciato la Federcalcio sbraitando al telefono) ha votato compatto a favore di Abete con la sola eccezione del presidente della Lega di B Mauro Balata, che si è astenuto. Abete avrà un ruolo da "traghettatore con incarico a tempo sen- za possibilità di rivendi- care prospettive di ruoli futuri", spiega Gravina riferendo dei contenuti della telefonata risoluto- ria con l'ok di Abete. "L'auspicio è che la Lega
A, nel più breve tempo possibile proceda ad individuare la sua nuova governance".
Un ruolo a tempo, con scadenza 10 marzo 2020: "Tutto il tempo utile per convocare quattro as- semblee elettive", fino ad arrivare alla maggioranza semplice. In ballo c'è soprattutto la battaglia sui diritti tv, l'auspicio di Gravina è quello che "uno dei nodi cruciali sul quale la Lega di A deve fondare le sue prospettive future deve essere affrontato da una governance stabile e democratica- mente eletta".
Quindi Abete "traghettatore" fino a nuova elezione, a partire dalla prossima assemblea elettiva dell'8 gennaio. Tutt'altro che facile, per questo il presidente federale lancia anche un monito ai 20 presidenti di A:
"Siamo molto attenti al fatto che sia un confronto democratico e che si vada oltre alla tensioni personali che non fanno bene al calcio, alla Lega e alle persone".
Dal monito all'ultima- tum il passo poi è breve: "In caso di comportamenti positivi daremo massime garanzie di tutela dei principi democratici - conclude Gravina - altri- menti il consiglio federale adotterà altri tipi di provvedimenti". Tra i nodi, anche l'adeguamen- to dello statuto ai principi informatori del Coni: "Lo statuto non lo può modificare il commissa- rio - precisa il capo del calcio italiano - è la Lega che dovrà lavorare assieme al commissario".
In tema di Lega, a Gravina non è piaciuta neanche la campagna pubblicitaria della Serie A con le tre scimmie: "Si è a dati oltre ogni limite - conclude - Chiariremo le eventuali responsabilità dei soggetti che hanno posto in essere questa campagna".
















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