Gli Azzurridi ritorno
- direzione167
- 5 giu 2022
- Tempo di lettura: 3 min
Europei/ Da Berardi a Locatelli , a Spinazzola : la seconda chance per i “ripescati” di Mancini

FIRENZE. Il conto alla rovescia scandisce meno 3, l’Italia per l’esordio dell’Olimpico è pronta e a guardare le scelte del ct della ripartenza, Roberto Mancini, viene da chiamarla la nazionale delle ‘seconde chance’, la squadra di chi è stato ripescato dall’occhio aguzzo e la mano esperta di Roberto Mancini, di un gruppo in cui non mancano giocatori che per rilanciarsi hanno dovuto cambiare club se non addirittura Paese. Alcuni di loro s’annunciano fra i titolari della sfida inaugurale dell’Europeo tra Italia e Turchia, venerdì alle 21 all’Olimpico di Roma. Alessandro Florenzi per esempio tornerà nello stadio che lo ha visto crescere e giocare pure da capitano della Roma e lo farà 500 giorni dall’addio alla squadra giallorossa che non aveva più spazio per lui. Ma grazie alla stagione da protagonista in prestito al Psg, a fianco di Neymar e Mbappè, è diventato - parole sue - un giocatore ‘’più esperto e più forte, e non di poco’‘, e così ha convinto Mancini. Pure Manuel Locatelli ha una storia particolare: esploso giovanissimo al Milan tanto da essere considerato uno dei crack del calcio italiano, il 23enne centrocampista si è ritrovato poi ai margini: lasciate le luci di San Siro ha scelto Sassuolo per rilanciarsi e dimostrare le sue qualità. Missione compiuta: oggi Locatelli è un uomo-mercato nonché candidato a comporre venerdì il trio di centrocampo con Barella e Jorginho. Restando al club emiliano, Domenico Berardi sembra finalmente aver raggiunto quella maturità indispensabile per scrollarsi di dosso l’etichetta di ‘bravo ma discontinuò e tener- si stretto un posto al sole: salvo imprevisti contro la Turchia sarà il capitano del Sassuolo e non Federico Chiesa a comporre il tridente con Immobile e Insigne. E che dire di Leonardo Spinazzola? Una carrier contrassegnata da molti prestiti e qualche serio infortunio, la Juve (con cui ha giocato una sola stagione) non ci ha mai creduto così nel 2019 lo ha ceduto alla Roma dove l’esterno si è riscattato diventando uno degli inamovibili di Paulo Fonseca e un punto fermo in azzurro scalzando al momento Emerson Palmieri fresco di Champions vinta con il Chelsea. Anche Federico Bernardeschi si può godere la sua rivincita: nella Juventus ha sempre stentato a trovare spazio con regolarità, ciò nonostante Mancini non lo ha mai perso di vista e stimandolo da tempo lo ha voluto per questa avventura, come pure Matteo Pessina, il vero ‘ripescato’ di questa Italia formato Europeo: rimasto come riserva nonostante il taglio iniziale dalla lista dei 26, adesso ne fa parte a tutti gli effetti dopo il forfait di Stefano Sensi (che ieri ha lasciato definitivamente Coverciano) e ha tutta l’intenzione di non farsi scappare questa grande opportunità. “Il primo pensiero ovviamente è andato a Sensi, perché so che poter disputare un Europeo è qualcosa di straordinario - ha detto il centrocampista dell’Atalanta a Sky - Mi è davvero dispiaciuto tanto per lui. Io però mi sono fatto trovare pronto e sono onorato di far parte di questo grande gruppo”. Non abbiamo un Mbappè, ma il nostro fuoriclasse è il gruppo, ha detto Bonucci, uno dei veterani che fa da guida agli azzurri in cerca di una seconda chance. Quel gruppo lo ha formato Mancini, con le sue conoscenze di campo e il suo staff di fedelissimi, da Salsano a Lombardo, fino al capodelegazione Gianluca Vialli: il gemello degli anni d’oro con la Samp è ora campione di coraggio, lui che da qualche anno combatte con un tumore e da qui ad arrendersi ce ne corre anche se la malattia, come ha raccontato a ‘Sogno Azzurro’ su Rai1, non è stata messa ko: ‘’E un compagno di viaggio indesiderato ma devo andare avanti, a testa bassa, senza mollare mai, sperando che si stanchi e mi lasci vivere ancora per tanti anni. Sono qui con i miei difetti, le paure ma anche la voglia di fare qualcosa di importante’‘. Lo spirito di questa Italia a caccia di rivincite e rilancio.
















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