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Goggia, miracolo d'argento

Giochi/Il grave incidente di 23 giorni fa si trasforma nel podio. Bronzo di Curtoni




di Antonio Fatiguso

YANQING. L’urlo liberatorio, dopo il taglio del traguardo, scarica via la tensione. Si piega, ha i bastoncini sotto le ascelle e ‘bacia’ la telecamera. Per pochi minuti Sofia Goggia accarezza l’idea dell’oro, che poi sfugge via per soli 16 centesimi. Una smorfia di disappunto, ma poi emerge, prepotente, la gioia per un risultato straordinario a 23 giorni dal gravissimo infortunio al ginocchio: “Una medaglia incredibile, ho dato tutto quello che potevo”, dice a caldo. “È una medaglia d’argento del valore incommensurabile che sa quasi di platino per l’impresa che sta dietro alla costruzione della gara di oggi”, ha spiegato poi la sciatrice bergamasca come un fiume in piena, euforica per un miracolo compiuto in discesa libera sulla pista olimpica di Yanqing. Perché non era affatto scontato che potesse partecipare ai Giochi di Pechino 2002, dopo il maledetto super G di Cortina del 23 gennaio. Nessuno avrebbe scommesso un centesimo, tranne lei, naturalmente. Dopo aver parlato con lo staff medico è stata concentrata a “lavorare per il recupero. Dovevo andare, dovevo essere lì, mi dicevo. I Giochi olimpici sono i sogni che diventano realtà e ci volevo essere a tutti i costi. Non importava arrivare prima, seconda o al decimo posto. Ci volevo essere”, malgrado la rinuncia al ruolo di portabandiera all’amica Michela Moioli. Il medico della Fisi, Andrea Panzeri, è euforico (“è stata grande) e il direttore tecnico, Gianluca Rulfi ha gridato al “miracolo di Sofia”. La Goggia ha mancato di un soffio il bis dell’oro di PyeongChang 2018, cedendo solo nella quinta frazione del tracciato. L’azzurra aveva all’ultimo intertempo un vantaggio di 18 centesimi sulla svizzera Corinne Suter, capace di ribaltare la situazione nella parte più pianeggiante e di tagliare il traguardo con il tempo finale di 1:31.87, staccandola di 16 centesimi. “È vero, mi ha mangiato nell’ultimo tratto. Non sa bene cosa sia successo. Forse il vento, forse la fluidità dopo questo infortunio. Quando devo utilizzare le ginocchia e la mia posizione aerodimnamica mi manca un po’ di sensibilità perché fino all’altro giorno non riuscivo neanche a stare a uovo. Nelle prove di ieri mi sono spianata un pochino. Ha vinto la Suter, non posso che fare i complimenti”, ha detto. La discesista azzurra, leader di Coppa del mondo di specialità, ha guidato la valanga rosa, visto che Nadia Delago ha colto il primo podio in carriera a 24 anni, un bronzo “nella gara più importante della mia vita”, ha detto la gardenese (+57 centesimi). Ed è stata ottima la prova delle altre azzurre: la valtellinese Elena Curtoni, 31 anni, quinta con l’illusione del podio tutto azzurro, mentre la sorella maggiore di Nadia, Nicol (26 anni), è arrivata 11/ ma. Mai due italiane erano salite sul podio olimpico della discesa, mentre l’unico precedente è nel superG con l’oro di Daniela Ceccarelli e il bronzo di Karen Putzer ai Giochi di Salt Lake 2002. “Una grandissima Italia! Un risultato eccezionale che conferma la forza delle nostre velociste. Due medaglie che fanno la storia”, ha commentato il presidente del Coni, Giovanni Malagò, presente a Yanqing, che poi ha riferito i complimenti ad atlete e atleti per i risultati ottenuti del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, con un “particolare saluto” per la discesista bergamasca per “quanti sacrifici ha fatto per tornare dopo l’infortunio. Al vostro rientro in Italia vi aspetto al Quirinale”. “I complimenti di Mattarella? Il presidente supporta sempre tanto noi sportivi”, ha commentato Goggia che pochi giorni prima di Cortina aveva ricevuto al Quirinale il tricolore in veste di portabandiera (ruolo poi ceduto a Moioli) e in quel caso aveva ringraziato Mattarella per la telefonata in occasione dell’altro incidente, un anno fa, prima dei Mondiali. “Abbiamo dato il nostro meglio per quelle che erano le nostre condizioni. Siamo molto onorate di ricevere i suoi auguri e le sue congratulazioni”, ha ripertuto l’azzurra. “Come festeggerò? Non ci ho pensato. Siamo in pandemia in Italia, devo fare i tamponi. Lo farò a fine stagione quando non dovrò fare più i molecolari”, ha detto all’ANSA la 29enne discesista. L’argento olimpico affiancherà l’oro (“ho fatto già lo spazio a casa”), ma l’obiettivo è già Milano- Cortina 2026. “Questo argento lascia spazio per motivare ulteriori obiettivi”. Ed è lei ad anticiparlo a Malagò: “Scusa presidente, avrei voluto portarti un oro, ma sarà per la prossima volta”. Milano-Cortina 2026, appunto.

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