Grazie Azzurri
- direzione167
- 5 giu 2022
- Tempo di lettura: 4 min
Olimpiadi? L'orgoglio di malavo' e le 40 medaglie conquistate dall'Italia ai giochi

di Francesco Grant
TOKYO. In tempo di pandemia la mascherina nasconde il sorriso, ma gli occhi non mentono mai e quelli di Giovanni Malagò sprizzano infinita gioia per un'edizione delle Olimpiadi che, per l'Italia "multietnica e superintegrata" ha il sapore del trionfo. Tokyo 2020, per gli azzurri, sono stati Giochi da record. "Abbiamo reso felice un Paese. E ora la credibilità del nostro sport è ai massimi livelli: si sono creati i presupposti ideali per ospitare grandi eventi in Italia". Come da tradizione, al termine delle gare, a Casa Italia, il presidente del Coni ha tenuto la conferenza stampa di bilancio. In mano un foglietto con i dati analitici delle medaglie. Quelli generali fanno cifra tonda: 40, con 10 ori, 10 argenti e 20 bronzi. Eccolo il primo record, che cancella i 36 podi di Los Angeles 1932 e Roma 1960. Altre epoche, un altro mondo. Nel 2021, negli annali italiani a Cinque cerchi, è stato scritto un altro record: in ogni giorno di gara almeno un azzurro ha conquistato una medaglia. "E questo - sottolinea con evidente soddisfazione Malagò, al suo terzo e ultimo mandato da numero 1 del Comitato olimpico nazionale - è un record che al massimo potrà essere eguagliato". Si spera invece che nessun'altra Olimpiade possa essere come quella di Tokyo, ossia senza pubblico per le restrizioni anti-covid. "Io - ribadisce Malagò - non ho mai creduto che i Giochi non si disputassero. Il presidente del Cio, Thomas Bach, che è un gigante, ci ha ricordato da dove siamo partiti e adesso possiamo dire che queste Olimpiadi sono state una scommessa clamorosamente vinta, per me le migliori di sem- pre. E soprattutto le Olimpiadi sono salve grazie a questi Giochi". Il fuso orario (il Giappone è avanti di sette ore rispetto all'Italia) non ha consentito "notte magiche" come quelle che hanno accompagnato l'Italia di Roberto Mancini alle vittorie degli Europei di calcio, ma in piena notte, di mattina e fino al primo pomeriggio "lo share è stato altissimo", evidenzia Malagò, che poi rivendica di essere un visionario, proprio come il ct della nazionale di calcio che aveva puntato sulla vittoria dei suoi uomini. "Per queste Olimpiadi - alza gli occhi dal foglietto con i dati definitivi - avevo previsto 39 medaglie, alle fine grazie allo straordinario bronzo delle Farfalle siamo arrivati a 40. Tutto ciò - ci pensa un attimo e poi lo dice - dimostra quello che io penso da sempre: nei momenti più complicati noi italiani ci esaltiamo e mostriamo sempre il meglio di noi stessi". Che a Tokyo ha voluto dire vincere cinque ori dell'atletica, con quello, indubbiamente, più importante di tutti: la vittoria nei 100 metri di Marcell Jacobs che poi ha fatto bis con la staffetta 4x100. Risultati inimmaginabili alla vigilia ma che sono diventati realtà nello Stadio Olimpico, dove ha trionfato anche Gianmarco Tamberi nell'alto. Poi i due ori della marcia, quello dell'inseguimento di ciclismo di pista. "E abbiamo vinto medaglie anche nella ginnastica", sottolinea Malagò, evidenziando che questi sono gli sport più rappresentativi, a Cinque cerchi. Perché poi c'è il calcio, che è un'altra cosa. Ma, secondo il presidente del Coni, da Tokyo è partita una "rivoluzione culturale per lo sport italiano: dobbiamo battere il ferro finché è caldo. E poi, in un Paese con gravissimi problemi demografici, anche il calcio ha bisogno che ci siano sempre più appassionati di sport". A Tokyo la delegazione italiana. era formata da 384 atleti, "con tutte le regioni italiane rappresentante e con atleti nati in tutti e cinque i continenti". Le medaglie sono arrivate da 16 regioni, quelle che ne hanno vinte di più sono Lombardia e Veneto, che guardo caso, ricorda Malagò, "sono già entrate nello spirito olimpico delle Olimpiadi invernali di Milano-Cortina del 2026". Prima ci saranno le invernali di Pechino 2022, "vicinissime: speriamo di risolvere tutte le questioni che stanno rendendo l'avvicinamento difficilissimo", e le estive di Parigi 2024, "tra meno di tre anni: bisogna prepararsi, giocare d'anticipo. Non è impossibile ripetere questo risultato, però dobbiamo occuparci di sport, solo di sport. Non possiamo più disperdere energie". È un giorno di festa, di grandissima festa, e Malagò non vuole aprire fronti di polemiche. Nella sala stampa di Casa Italia sono però evidenti a tutti i riferimenti agli scontri con la politica su Sport & Salute e sulla riforma. "La nostra proposta - ribadisce - è di anticipare l'iter burocratico per lo ius soli sportivo, che ad oggi è infernale, un girone dantesco". Spento il braciere olimpico, questo sarà certamente un argomento che farà discutere, ma ieri è stata una domenica di festa. È tempo solo di far festa insieme agli eroi azzurri di Tokyo 2020 che il 23 settembre saranno ricevuti al Quirinale dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, per la cerimonia della riconsegna della bandiera. Poi la sera, aggiunge Malagò, "ci dovrebbe essere anche un light dinner con il presidente del Consiglio, Mario Draghi". "La responsabilità era grande", Malagò lo ammette, ma "indubbiamente questa squadra che gestisce il Comitato olimpico è molto competente, una cosa molto rara nel nostro mondo. Lo abbiamo fatto per il Coni, che deve essere più centrale nella vita istituzionale del Paese". Come dire, seguiteci e l'Italia sarà d'oro anche in altri settori.
















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